Bruxelles – Nessuna sorpresa: ad aprile l’inflazione nell’area dell’euro è al 2,2 per cento, stabile rispetto a marzo, come già preventivato. Eurostat pubblica le stime consolidate, da leggere comunque con le attenzioni del caso. Il livello di inflazione si deve essenzialmente al calo dei costi dell’energia (-3,6 per cento, rispetto a -1 per cento di marzo), mentre le altre voci principali – ‘servizi’ e ‘generali alimentari’ – aumentano (rispettivamente +0,5 punti percentuali e +0,1 punti percentuali), mentre resta stabile la voce ‘beni industriali non energetici’.
Il dato comunque conferma un livello generale di inflazione vicino all’obiettivo di riferimento della Bce, fissato al 2 per cento. Proprio dalla Banca centrale europea ci si attende un nuovo taglio dei tassi di interesse in occasione della riunione del consiglio direttivo in programma il 5 giugno. Una scelta, quella che sarà chiamata a prendere il board dell’eurotower, che potrà avvalersi anche degli scenari prodotti dalla Commissione europea, che nelle previsioni economiche di primavera indica un ritorno generale ad un’inflazione in linea con gli obiettivi della stessa Bce.
Gli analisti si attendono un eventuale aggiustamento in linea con quelli già operati fin qui, e dunque ritocchi dello 0,25 per cento. Intenzione si tagliare sì, ma comunque non a ritmi sostenuti. La Bce starebbe optando dunque per un approccio basato sui dati e di decisione volta per volta, come più volte ribadito, ma ma prudente. Scelte dettate anche dalle incertezze generate dal rischio di guerre commerciali e da quei dazi statunitensi che comunque inquietano l’istituzione di Francoforte.