Bruxelles – All’indomani del Super sunday elettorale, con le urne aperte in Romania, Polonia e Portogallo, l’Unione europea può tirare un sospiro di sollievo: in tutti e tre i Paesi membri, la minaccia sovranista è stata scongiurata. In particolare, gli occhi di Bruxelles erano puntati sulle elezioni presidenziali a Bucarest e sul ballottaggio tra il sindaco della capitale, Nicușor Dan, e il candidato di estrema destra, George Simion, che aveva stravinto al primo turno. Con il 54 per cento dei voti, Dan ha vinto e Simion ha riconosciuto la sconfitta. Si delinea così il lieto fine di un’interminabile saga politica cominciata lo scorso novembre.
La posta in gioco nel Paese incastonato tra i Balcani e il mar Nero, che condivide un confine di oltre 500 chilometri con l’Ucraina, era alta. Il rischio, per l’Unione europea, era quello di ritrovarsi un altro leader nazionalista, trumpiano e filo-russo, con cui negoziare al tavolo del Consiglio europeo. E non solo: Bruxelles, aprendo formalmente un’indagine nei confronti di TikTok, ha in sostanza sposato la decisione con cui la Corte costituzionale rumena, lo scorso 6 dicembre, aveva annullato la vittoria a sorpresa del candidato indipendente di estrema destra Călin Georgescu a causa di pesanti interferenze russe e aperto la strada alla ripetizione delle elezioni presidenziali. Una vittoria di Simion, a cui Georgescu ha passato il testimone dopo essere stato estromesso dalla competizione, avrebbe fomentato la campagna sovranista contro le istituzioni europee “antidemocratiche” e “tiranne”.

Dopo la vittoria schiacciante di Simion al primo turno, lo scorso 4 maggio, in cui il leader del partito di destra radicale Aur ha ottenuto quasi il 41 per cento delle preferenze doppiando Dan, la strada sembrava segnata. E invece, gli elettori rumeni hanno deciso altrimenti. Complice la massiccia partecipazione al voto, con l’affluenza alle urne che è passata dal 53 per cento al primo turno al 65 per cento al secondo turno, e nonostante il mancato endorsement da parte del partito socialdemocratico, il sindaco di Bucarest ha completato la rimonta staccando di 8 punti percentuali Simion.
“Hanno vinto gli elettori che chiedono un cambiamento profondo, istituzioni statali funzionanti, meno corruzione, un’economia prospera e una società basata sul dialogo, non sull’odio”, ha affermato a caldo il politico centrista e matematico 55enne, già al secondo mandato come primo cittadino della capitale, dove si è fatto un nome combattendo contro la corruzione nel mercato immobiliare. D’altra parte, il leader di Aur e vicepresidente del partito dei Conservatori e Riformisti europei (Ecr), dopo un primo momento in cui ha respinto l’esito delle urne e si è autoproclamato presidente, ha ammesso questa mattina la sconfitta e si è congratulato con il suo avversario. In un video pubblicato sui suoi canali social, Simion ha dichiarato: “Continueremo la nostra lotta per la libertà e per i grandi valori insieme ad altri patrioti, sovranisti e conservatori in tutto il mondo. Possiamo aver perso una battaglia, ma certamente non abbiamo perso la guerra”.
Bruxelles: “La Romania ha scelto l’Europa”. Esulta anche Zelensky
I vertici delle istituzioni europee hanno fatto i loro auguri al neo presidente, che tra le altre cose dovrà rapidamente nominare un nuovo primo ministro per colmare il vuoto di potere creato dalle dimissioni del premier socialdemocratico Marcel Ciolacu. “Il popolo rumeno si è recato in massa alle urne. Hanno scelto la promessa di una Romania aperta e prospera in un’Europa forte. Insieme manteniamo questa promessa. Non vediamo l’ora di lavorare con te”, ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sul suo account X. Sulla stessa linea Antonio Costa, che presiede il Consiglio europeo, secondo cui la vittoria di Dan “è un forte segnale dell’attaccamento dei rumeni al progetto europeo”.
Avrà sudato freddo anche Volodymyr Zelensky, consapevole del rischio che al tavolo dei leader europei si potesse insinuare un altro cavallo di Troia del Cremlino, in grado di indebolire il sostegno di Bruxelles alla resistenza di Kiev. Il presidente dell’Ucraina si è congratulato con Dan per la sua “storica vittoria” e ha sottolineato che “per l’Ucraina, in quanto paese confinante e amico, è importante avere la Romania come partner affidabile“.
Le reazioni, questa mattina, sono arrivate anche dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, secondo cui “la Romania ha ribadito il suo impegno per un’Europa forte e sicura”, e dalla premier italiana Giorgia Meloni, ex presidente dell’Ecr e “modello” per il leader dell’estrema destra sconfitta. “Sono fiduciosa che potremo costruire una collaborazione costruttiva, al fine di rafforzare la cooperazione bilaterale tra le nostre Nazioni e con l’obiettivo comune di promuovere pace, stabilità e prosperità per i nostri popoli e per l’Europa”, ha scritto Meloni su X.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, già ieri sera aveva telefonato a Dan per congratularsi per la vittoria. “Ho assicurato al Presidente Macron che continueremo a essere partner fidati all’interno dell’Unione europea e che nei prossimi giorni avremo discussioni sostanziali sul nostro futuro comune e sulla sicurezza dell’Unione europea”, ha scritto il neo presidente a margine dello scambio di vedute con l’Eliseo.
My warmest congratulations to @NicusorDanRO on his victory tonight!
The Romanian people have turned out massively to the polls.
They have chosen the promise of an open, prosperous Romania in a strong Europe.
Together let’s deliver on that promise.
Looking forward to working…
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) May 18, 2025