- L'Europa come non l'avete mai letta -
martedì, 17 Giugno 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Opinioni » Asimmetrie sostanziali di un’Europa al bivio

    Asimmetrie sostanziali di un’Europa al bivio

    Giampaolo Conte</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@GiampaoloConte" target="_blank">@GiampaoloConte</a> di Giampaolo Conte @GiampaoloConte
    6 Maggio 2020
    in Opinioni

    Il dibattito corrente sul futuro dell’Unione Europea merita un’analisi più profonda, sulle caratteristiche ed asimmetrie costitutive del progetto europeo. Il noto intellettuale e filosofo Jürgen Habermas aveva previsto agli inizi del XXI secolo, in tempi non ancora sospetti, a quali problematiche sostanziali rischiava di andare incontro l’Unione Europea all’interno dell’ordine neoliberale: la strutturale inconciliabilità tra giustizia sociale ed efficienza del mercato.

    L’emergenza legata al Covid-19 ha messo ancor più in evidenza tale asimmetria. Il tramonto dello Stato sociale, fustigato da anni da medicine in salsa liberista, sta rimettendo in moto antichi conflitti assopiti. Il patto sociale liberale, che coniugava giustizia sociale, attraverso un’attenta ridistribuzione della ricchezza, con le esigenze di accumulazione di capitale è ormai al capolinea.

    Il problema legato al declino dello Stato sociale è sempre più evidente davanti all’incapacità dei governi sovrani di incidere sulla propria politica economica. La globalizzazione non ha fatto che esacerbare queste difficoltà. Lo Stato deve rispondere ora ad una nuova struttura sociale che si fonda sulla spietatezza dell’ordine neoliberista. Per riacquisire competitività, i governi sono costretti ad indebolire quelle strutture funzionali a mantenere la stabilità sociale e democratica, come ad esempio i diritti dei lavoratori ed il welfare state (dentro cui ricade la sanità pubblica). Invertire il ciclo sembra difficile, se non impossibile con gli strumenti oggi a disposizione. Per sostenere il patto sociale lo Stato ha bisogno di una serie di politiche redistributive. Questo potrebbe avvenire, ad esempio, attraverso due strumenti: il protezionismo e politiche mirate a sostenere la domanda. Nessuna di queste opzioni però può essere adottata a seguito della firma di trattati europei ed internazionali.

    Nel caso specifico, ritroviamo tali asimmetrie dentro la stessa area dell’Unione Europea. I capitali sono liberi di spostarsi dentro il continente a seconda della convenienza. Spesso questa coincide con i livelli di tassazione a cui deve sottostare. Questo mette in competizione gli Stati sempre più bisognosi di investimenti. Più il capitale si de-nazionalizza, cioè più sfugge dalle mani della legislazione nazionale, più lo Stato sociale si indebolisce. Le risorse mancanti ora vengono prese dalle tasche della classe media sempre più impoverita. Il senso di ingiustizia sociale aumenta: per attirare investimenti gli Stati si fanno concorrenza attraverso politiche di deregolamentazione finanziaria andando ad attingere dalle tasche della classe media le mancate entrate dovute al ribasso sulla tassazione sui grandi capitali. Lo Stato sociale è costretto ad aumentare la pressione fiscale su chi non può allontanarsi dal territorio, come imprese locali che lavorano al dettaglio e lavoratori dipendenti. Questi ultimi devono inoltre assistere impotentemente alle politiche di delocalizzazione delle imprese, che impongono ai lavoratori un salario più basso e meno diritti per continuare ad operare in loco. Il lavoratore sente sulle proprie spalle tutto il peso delle disparità del sistema neoliberista che si fonda sul principio di uguaglianza per tutti ma che promuove evidenti diseguaglianze materiali.

    Davanti a questa situazione, l’Unione Europea dovrebbe diventare strumento di armonizzazione delle politiche economiche tra gli Stati membri e non di esaltazione della concorrenza tra loro. La promozione di politiche di coesione potrebbe contribuire a salvare l’ordine sociale, disinnescando le destre populiste e sovraniste, che fanno leva sulla frustrazione della piccola e media borghesia, paurosa di perdere il proprio status sociale ed economico.

    Diventa quanto mai indispensabile armonizzare le politiche fiscali all’interno dell’Unione Europea per evitare la riproduzione fatale di queste asimmetrie. È necessario evitare la concorrenza al ribasso tra Stati membri sia in termini di sgravi fiscali (come in Olanda, Lussemburgo ed Irlanda) che in termini di costi e diritti del lavoro (molti stati dell’Est Europa). La strada così verso un bilancio europeo comune, anche attraverso l’emissione di titoli di Stato continentali, alias eurobond, andrebbe nella direzione giusta della solidarietà a differenza del Mes (Meccanismo europeo di stabilità), che invece converge verso il continuum di un approccio asimmetrico e concorrenziale. In sostanza, l’Unione dovrebbe indirizzarsi verso politiche federative capaci di agire compitamente per correggere le ineguaglianze del mercato neoliberista adottando regolamentazioni mirate alla redistribuzione del reddito. Una maggiore federazione Europea vorrebbe dire, ad esempio, una maggiore armonizzazione fiscale che finirebbe per disinnescare la concorrenza al ribasso tra gli Stati, e con essa il senso diffuso di ingiustizia sociale. Solo in questo modo sarà possibile salvare il patto sociale esistente, la democrazia e l’Europa unita.

    Giampaolo Conte è ricercatore e docente in Storia Economica presso l’università Roma Tre.

    Tags: Asimmetrieclasse mediaconcorrenzacoronavirusdelocalizzazionieurobondlavoropopulismoprotezionismoredditoStato sociale

    Ti potrebbe piacere anche

    un anziano lavoratore [foto: Carlo Carino/imagoeconomica, via IA]
    Economia

    Nell’Ue 2,2 milioni di pensionati-lavoratori, con l’Italia capofila

    6 Giugno 2025
    Cultura

    In Italia calano i lavoratori poco qualificati, ma i salari non decollano

    4 Giugno 2025
    Referendum
    Politica

    Referendum, a Bruxelles disguidi per gli iscritti AIRE. Il Consolato: “Recarsi di persona per ritirare le schede”

    28 Maggio 2025
    (Immagine generata con AI, ChatGPT)
    Difesa e Sicurezza

    Germania, meno festività per più difesa? La proposta dell’Ifo Institute riapre il dibattito

    9 Maggio 2025
    Lavoro e immigrazione [foto: Marco Carli/imagoeconomica]
    Economia

    La Bce: “Stranieri e immigrati una leva per la crescita dell’eurozona”

    9 Maggio 2025
    Il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, in commissione Affari economici [Bruxelles, 28 aprile 2025]
    Difesa e Sicurezza

    La Bce rilancia l’Europa della difesa comune: “Spendere insieme con iniziative Ue”

    28 Aprile 2025

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    Robert Fico Viktor Orbán

    Energia, 25 Paesi Ue si dicono pronti allo stop del gas russo. No di Slovacchia ed Ungheria

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    16 Giugno 2025

    La presidenza polacca del Consiglio dell'Ue non riesce a trovare un accordo unanime sulle conclusioni politiche relative alla sicurezza energetica....

    armi nucleari

    Non-proliferazione, l’allarme del Sipri: “Il mondo verso il riarmo nucleare”

    di Francesco Bortoletto bortoletto_f
    16 Giugno 2025

    Il prestigioso Istituto di ricerca ammonisce sull’erosione del consenso internazionale verso il disarmo dovuto all’acuirsi delle tensioni geopolitiche, mentre gli...

    La sede del Parlamento europeo a Strasburgo [foto: Genevieve Engel/imagoeconomica]

    La guerra Israele-Iran irrompe nel Parlamento europeo, l’Aula modifica l’agenda dei lavori

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    16 Giugno 2025

    Introdotto un nuovo dibattito sull'escalation militare nella regione su richiesta Ppe-S&D-Re. LaSinistra attacca Netanyahu e critica l'Ue

    Con il Ceta l’Ue e il Canada hanno aumentato gli scambi bilaterali di oltre il 70 per cento

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    16 Giugno 2025

    Dall'inizio della sua applicazione provvisoria, nel 2017, l'allora controverso accordo economico e commerciale globale ha portato benefici alle imprese sulle...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione

    We value your privacy
    We and our 1505 partners store and/or access information on a device, such as cookies and process personal data, such as unique identifiers and standard information sent by a device for personalised advertising and content, advertising and content measurement, audience research and services development. With your permission we and our 1505 partners may use precise geolocation data and identification through device scanning. You may click to consent to our and our 1505 partners’ processing as described above. Alternatively you may access more detailed information and change your preferences before consenting or to refuse consenting. Please note that some processing of your personal data may not require your consent, but you have a right to object to such processing. Your preferences will apply to this website only. You can change your preferences or withdraw your consent at any time by returning to this site and clicking the privacy policy button at the bottom of the webpage.