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    Home » Politica » Conte in Parlamento: sul fondo per la ripresa intesa subito e senza compromessi al ribasso

    Conte in Parlamento: sul fondo per la ripresa intesa subito e senza compromessi al ribasso

    Il premier promette "un piano di riforme e di rilancio profondo". Nel mandato per trattare al Consiglio europeo, la difesa della proposta della Commissione e nuovo messaggio ai Paesi critici: sconti sul bilancio solo se accettano un accordo pieno

    Nicola Corda</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@NicolaCorda" target="_blank">@NicolaCorda</a> di Nicola Corda @NicolaCorda
    15 Luglio 2020
    in Politica

    Roma –  L’Italia lavora per la conferma degli indirizzi del piano Next generation EU e continuerà il negoziato con spirito europeo “per un’intesa entro luglio e non un compromesso al ribasso”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiede in Parlamento le chiavi per trattare al prossimo vertice UE del fine settimana. Gli impegni per l’utilizzo del MES sulle spese sanitarie restano ancora fuori dai programmi di governo e la Camera al termine del dibattito ha respinto la risoluzione dei Radicali che ne chiedevano subito l’attivazione.

    Fondo per la ripresa e Quadro finanziario pluriennale, un’agenda decisiva per il futuro dell’Europa che Conte chiede dovrà essere “coraggiosa, con soluzioni unitarie”, abbandonando “protezioni nazionali e da piccolo mondo antico”. Il premier ricorda così la posta in gioco, “non solo il mercato unico e le economie dei singoli Stati ma i pilastri su cui è costruita l’identità, l’edificio dell’UE. Le risposte straordinarie che diventano perciò l’unica strada, il fondo di finanziamento comune, le scelte asimmetriche per non incrementare le distanze tra i Paesi membri, direttrici su cui l’Italia dovrà continuare a trattare.

    Strategia e contenuti, Conte li tiene insieme sottolineando che il negoziato “non può essere a somma zero” e quando sono in gioco i destini comunitari “nessuno Stato può avvantaggiarsi a scapito di altri, perché se qualcuno cede, i Paesi più ricchi non se ne gioveranno”. Conte non nomina “i frugali” ma assicura che davanti alle riserve avanzate in queste settimane sulla proposta della Commissione, confermata anche dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, difenderà “i criteri di allocazione su prestiti e sovvenzioni del Next generation EU che non devono essere stravolti”, la governance che garantisca le raccomandazioni specifiche per Paese. L’Italia sarà vigile anche sull’assegnazione delle risorse legata al rispetto dello stato di diritto, in linea con gli indirizzi del Parlamento europeo  e alle indicazioni della Commissione, centralità obiettivi sociali, e in visto di una nuova strategia industriale rivolte allo sviluppo dell’economia green e digitale.

    “L’ Europa ha bisogno di un Italia più forte“, Conte cita Ursula von der Leyenobiettivo per cui si è impegnato con la Commissione e i partner a varare “un piano di riforme e di rilancio profondo, di medio e lungo periodo che presenteremo per primi a Bruxelles  dopo la pausa estiva, con il massimo coinvolgimento del Parlamento“.

    La traccia tiene insieme anche  la trattativa sul Quadro finanziario pluriennale, per tornare sui vincoli per accettare gli sconti sul bilancio e rivendicare che “non ci sono le condizioni per negoziare per settimane, attenti alle convenienze nazionali o anacronistici privilegi”. Un messaggio ai Paesi ricchi già ribadito in passato, “i rebates sono condizionati a una piena apertura per l’accordo rapido sul Next generation EU”.

    Tutti appunti sviluppati e proposti nei giorni passati durante l’intensa attività diplomatica del capo del governo in un tour per le capitali e che vedrà come ultimo appuntamento il colloquio giovedì sera a Bruxelles con il presidente francese Emmanuel Macron a poche ore dal fischio d’inizio del vertice.

    Dopo il voto della Camera dei Deputati per le comunicazioni del Premier la replica anche al Senato nel pomeriggio di mercoledì e la leader di Più Europa, Emma Bonino,  ha ripresentato  il documento per l’impiego del MES. Nella prima votazione l’aula di Montecitorio l’ha respinta con una maggioranza ampia (402 no e 72 sì)  ma la coalizione di governo si è divisa con Italia Viva che si è schierata a favore.

    Tags: charles michelconsiglio europeogiuseppe contenext generation euQfpquadro finanziario pluriennaleRecovery PlanWEUCO

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