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    Home » Politica Estera » Norvegia, Jens Stoltenberg è il nuovo ministro delle Finanze, per tentare di salvare i socialdemocratici

    Norvegia, Jens Stoltenberg è il nuovo ministro delle Finanze, per tentare di salvare i socialdemocratici

    Dopo un decennio alla guida della Nato l'ex leader laburista è tornato al governo di Oslo, che aveva già presieduto due volte, per rinvigorire la campagna elettorale dell'Ap in vista di un appuntamento con le urne che si annuncia particolarmente difficile

    Francesco Bortoletto</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/bortoletto_f" target="_blank">bortoletto_f</a> di Francesco Bortoletto bortoletto_f
    5 Febbraio 2025
    in Politica Estera
    Jens Stoltenberg

    L'ex segretario generale della Nato e nuovo ministro delle Finanze norvegese Jens Stoltenberg (foto: Thomas Fure/Afp)

    Bruxelles – A volte ritornano. Stavolta, a tornare è stato Jens Stoltenberg, l’ex primo ministro norvegese che, dopo un decennio alla guida dell’Alleanza nordatlantica, è stato arruolato nuovamente nell’esecutivo di Oslo al dicastero delle Finanze.

    L’annuncio è arrivato ieri (4 febbraio). Il 65enne ha assunto l’incarico di ministro delle Finanze nel gabinetto del premier Jonas Gahr Støre, dal 2014 alla guida del Partito laburista (Ap) a seguito della nomina di Stoltenberg (che a sua volta lo presiedeva dal 2002) a Segretario generale della Nato. Stoltenberg si è dichiarato “profondamente onorato di essere stato chiamato ad aiutare il mio Paese in questa fase critica”.

    Gahr Støre aveva dato vita ad un governo di minoranza nell’ottobre 2021 in coalizione col Partito di centro (Sp), ma lo scorso 30 gennaio quest’ultimo si è chiamato fuori dall’esecutivo in disaccordo coi socialdemocratici relativamente alle regole del mercato energetico dell’Ue. Questo sviluppo ha “liberato” diverse caselle ministeriali, tra cui appunto quella delle Finanze, occupata dal leader dell’Sp Trygve Slagsvold Vedum.

    Stoltenberg è una figura di lungo corso della politica nazionale: membro dello Storting (il Parlamento monocamerale di Oslo) dal 1993 al 2017, è stato ministro (prima dell’Industria e dell’energia, dal 1993 al 1996, poi delle Finanze, tra il 1996 e il 1997 e nuovamente ora) e ministro di Stato (come si chiama il premier norvegese) due volte (dal 2000 al 2001 e quindi tra il 2005 e il 2013).

    An honour to be appointed as Minister of Finance of Norway in PM @jonasgahrstore government. We face geopolitical challenges & a more uncertain world. Economic stability & prosperity will be my focus.

    It’s a privilege to serve my country, and I am ready to play my part. pic.twitter.com/UhGidpC2hT

    — Jens Stoltenberg (@jensstoltenberg) February 4, 2025

    Nell’ottobre 2014, qualche mese dopo l’annessione unilaterale della Crimea (e il sostegno ai separatisti del Donbass) da parte della Russia di Vladimir Putin, ha iniziato il suo mandato da Segretario generale della Nato – che all’epoca contava 28 Stati membri – per venire successivamente riconfermato quattro volte, stante la necessità di mantenere la continuità alla guida dell’Alleanza di fronte all’invasione su larga scala dell’Ucraina lanciata da Mosca nel febbraio 2022.

    In tale capacità, si è guadagnato il soprannome di “sussurratore di Trump” per aver apparentemente convinto il presidente statunitense a non ritirare Washington dalla Nato nel corso del suo primo mandato. Lo scorso ottobre ha lasciato il testimone di Segretario generale all’ex primo ministro olandese Mark Rutte.

    La Norvegia ha in programma delle elezioni legislative per il prossimo settembre, e il Partito laburista è dato in calo di oltre 7 punti (appena sotto il 19 per cento) dai sondaggi, mentre si troverebbero per ora in testa il Partito del progresso (FrP), di destra (quasi al 24 per cento), tallonato dal partito conservatore Høyre al 22,4 per cento.

    La chiamata di Stoltenberg da parte di Gahr Støre risponde dunque, oltre alla necessità di rimpolpare il gabinetto con figure di alto profilo, anche a quella di rinvigorire la campagna elettorale dell’Ap in vista di un appuntamento con le urne che si annuncia particolarmente difficile, anche considerato il rischio che Oslo diventi bersaglio dei dazi commerciali di Washington e, potenzialmente, anche di Bruxelles.

    Tags: bornJens StoltenbergJonas Gahr StoreNorvegia

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