L’ex tecnico ed informatico che ha rivelato pubblicamente i dettagli sui programmi di sorveglianza di massa della NSA statunitense, è considerato dal partito dei Greens il simbolo della lotta contro un diffuso ed illegale sistema di invasione della privacy. Cohn-Bendit: “Ha rischiato la sua libertà per aiutarci a proteggere la nostra”
È una nomina controversa quella che il gruppo parlamentare dei Verdi/ALE ha deciso di proporre per l’assegnazione del prossimo Premio Sakharov. Ieri sera i due co-presidenti del partito, Rebecca Harms e Daniel Cohn-Bendit, hanno ufficializzato la nomina di Edward Snowden, l’ex informatico statunitense balzato alla cronaca per aver diffuso alcuni dettagli sui programmi di sorveglianza di massa dei servizi segreti americani, per il premio alla libertà di pensiero.
Commentando la nomina, i due co-presidenti dei Verdi hanno dichiarato: “La nomina di Snowden al premio Sakharov vuole riconoscere e sottolineare il suo ruolo nel portare alla luce le pratiche di sorveglianza di massa degli Stati Uniti e di alcuni dei servizi segreti europei. Edward Snowden ha rischiato la sua libertà per aiutarci a proteggere la nostra e merita di essere onorato per aver fatto luce sulle violazioni sistematiche dei diritti civili da parte dei servizi segreti americani ed europei.”
Il nome del “whistleblower” ha senz’altro un carattere più divisivo che inclusivo e mira piuttosto a rendere esplicita la critica del gruppo politico verso l’atteggiamento assunto dai governi dell’Unione europea nei confronti dell’intera questione portata alla luce da Snowden. Non sono infatti mancate le accuse di “codardia” indirizzate ai governi europei per aver scelto di “abbandonare” Snowden invece di offrirgli asilo e protezione. La candidatura di Snowden trova anche il sostegno del gruppo della Sinistra unita (Gue) secondo cui “gli informatori non possono essere trattati come criminali e devono ricevere invece la protezione dell’Ue. Snowden ha rischiato la sua vita per confermare quello che già da tempo si sospettava sulla sorveglianza online di massa, uno dei più grandi scandali dei nostri tempi”.
Il premio Sakharov è conferito ogni anno dal Parlamento europeo alle persone che combattono il fanatismo, l’intolleranza o l’oppressione. Ogni gruppo politico del Parlamento europeo ha diritto a presentare una sola nomina. In un secondo momento, le Commissioni per gli affari esteri, per lo sviluppo e per i diritti umani votano per selezionare una rosa finale di 3 candidati. Il vincitore del riconoscimento verrà proclamato nel corso della conferenza dei Presidenti del Parlamento, nel mese di ottobre.
Marco Frisone