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Scontri creativi: crowdsourcing o soluzioni di compromesso?

Scontri creativi: crowdsourcing o soluzioni di compromesso?

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Questa settimana ho assistito a un dibattito, organizzato da IABC Belgio, intitolato ‘Communicating the EP Elections: the SeXy factor’(la X maiuscola è loro, non mia). A dibattere c’erano, oltre alla moderator, quattro persone: una di queste era Stephen Clark, direttore per le relazioni con i cittadini del Parlamento Europeo (anche qui, la definizione è sua, non mia), responsabile del video di lancio della campagna delle elezioni europee: quello con lo slogan ‘Agire, Reagire, Decidere’, tanto per intenderci. Gli altri tre partecipanti, dell’agenzia ‘Old-Continent‘, anche loro hanno prodotto un video alternativo sulle elezioni, ‘We are not sexy and we know it’.

Ho già scritto di entrambi i video quando sono usciti (qui e qui), quindi non ci sarebbe il bisogno di riparlarne adesso. Ma ne riparlo nella mia rubrica ora perché, dopo qualche mese, e alla vigilia della campagna elettorale vera e propria, il video ufficiale ha avuto più di 8 milioni di views e ha scatenato una varietà di commenti. Il signor Clark era lì a parlarne e a difenderlo davanti a un pubblico di esperti di comunicazione alquanto critici. Ed era seduto accanto ai produttori di un video che, con pochi soldi e ancora meno tempo, è stato creato proprio in risposta a quello ufficiale. Forse sarà che amo le polemiche, ma speravo di sentire delle crude verità sulla comunicazione dell’UE ed ero molto curiosa di ascoltare che cosa i creatori dei due video pensassero gli uni degli altri!

A dire il vero, il signor Clark ha ammesso subito che avrebbe voluto produrre un video più spiritoso. “Non avrei mai potuto usare la parola ‘sexy‘, né tanto meno ‘shitty‘” – ha detto, parlando apertamente dei problemi legati alla comunicazione di un’istituzione multinazionale (dalle procedure burocratiche a round infiniti di commenti e approvazioni). Posso assolutamente capire che incubo debba essere cercare di far tutti felici. Ma la mia comprensione finisce qui.

Finisce perché ha continuato a difendere il suo video come un bel prodotto, mentre allo stesso tempo ci diceva di aspettare i prossimi che saranno migliori, più brevi e più efficaci. Finisce perché ha definito un ‘risultato importante’ il fatto che la televisione nazionale greca trasmetta il video spesso – non potrebbe essere che non ha più un euro per riempire l’airtime? – e perchè ha sostenuto che i commenti fuori dalla bolla di Bruxelles erano molto più favorevoli – soprattutto al Sud – di quelli qui in città. Davvero? La mia impressione, non scientifica ovviamente, era che fuori Bruxelles pochissime persone avessero realmente capito lo scopo del video, o che semmai lo avessero trovato deprimente e troppo vago. Ma forse abbiamo parlato con persone diverse.

A proposito di diverso… quello che ho trovato veramente sorprendente è stato l’entusiasmo del signor Clark per lo slogan principale della campagna, This time it’s different – che, tra l’altro, pensavo fosse stato sostituito da ‘Act, React, Impact’ , ma evidentemente mi sbagliavo. E’ una questione molto soggettiva chiaramente, ma a me questo slogan proprio non piace. This time is different? Perchè questa volta è diverso? È perché siamo in crisi? O forse perché questa volta il Parlamento si riempirà di populisti? È vero, queste elezioni sono diverse: potrebbero essere le ultime se non stiamo attenti! Probabilmente no, ma capite cosa intendo. Oltretutto, questo slogan è un’ammissione involontaria di irrilevanza, come se le elezioni precedenti fossero state inutili, come se fosse del tutto comprensibile il fatto che prima – ma prima di cosa? – a nessuno venisse voglia di votare, mentre questa volta… Non c’è verso, questo slogan per me non funziona. Basterebbe inserire la frase su Google per vedere quanto efficace è stata finora …

Non fraintendetemi, mi sono divertita al dibattito, che poi era più simile a una sessione Q & A con il signor Clark che a un dibattito, visto che il gruppo di Old Continent ha parlato molto meno. Comunque mi è piaciuto perchè mi diverte sempre ascoltare esperti che parlano di due dei miei soggetti preferiti – l’Unione Europea e la comunicazione.

In più, una buona notizia: l’agenzia Old Continent sta per produrre un nuovo video ed è in cerca di ispirazione e idee da tutti noi. Sarà il primo video elettorale ‘collaborativo’ fatto grazie al crowdsourcing. Evviva, ma niente accento americano questa volta per favore!

Attendo ansiosa i risultati, per poterli, nuovamente, mettere a confronto.

Virginia Mucchi

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