La tanto richiesta flessibilità dovrà essere concessa. Parola di Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione europea accusato spesso, da più parti, di propinare cure anti-crisi anche peggiori del male. Ma i tempi allora diversi da oggi, e la situazione richiedeva misure drastiche, come spiega lui stesso ai partecipanti al VI forum della coesione, per lo più amministratori locali. “L’idea di una Commissione europea che vuole solo la disciplina di bilancio è un’idea caricaturale. Si dimentica il panico che regnava sui mercati finanziari”. Ora, però, la bufera è passata e le azioni da prendere possono essere altre. Misure, ricorda Barroso, in realtà già sul tavolo ben prima della crisi. “Il risanamento dei conti non è mai stato un fine in sè. In questi anni abbiamo sempre insistito sulla riforma delle riforme strutturali”. In altri termini, “la minaccia esistenziale che gravava sulla zona Euro ha sviato l’attenzione dalla necessità di investire in crescita e occupazione”.
Una necessità dunque non nuova, ma di cui già si avvertica il bisogno. “Ora è il momento di concentrarsi su questo, e servirà un equilibrio delicato tra regole e flessibilità”. Un compito che Barroso lascia a Jean-Claude Juncker.