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Pinotti: Le sanzioni contro Mosca sono eliminabili se ne vengono meno i motivi

Pinotti: Le sanzioni contro Mosca sono eliminabili se ne vengono meno i motivi

Il cessate il fuoco concordato tra le parti venerdì scorso secondo Pinotti, "deve essere il primo passo verso una soluzione politica sostenibile, basata sul rispetto della sovranità e della integrità territoriale dell'Ucraina"

Le sanzioni dell’Unione europea contro la Russia “potranno essere eliminate” qualora “venissero meno i motivi che hanno portato alla loro adozione”. Lo ha dichiarato il ministro Roberta Pinotti ai suoi colleghi europei nel corso della riunione informale Difesa, aperta oggi a Milano e che si chiuderà domani. Dopo la decisione di congelare il nuovo pacchetto di sanzioni verso Mosca, dunque, Pinotti si spinge anche oltre.

Se non la fiducia, traspare almeno la speranza che la crisi in Ucraina possa essere risolta dalla diplomazia. Il ministro italiano ha infatti sottolineato “il grande rilievo del cessate il fuoco concordato tra le parti venerdì scorso”. Secondo Pinotti, “deve essere il primo passo verso una soluzione politica sostenibile, basata sul rispetto della sovranità e della integrità territoriale dell’Ucraina”. La titolare della Difesa ha poi chiesto che l’Ue sia “pronta a fare quanto necessario in questo processo” per la soluzione del conflitto, e ha invitato Kiev a ratificare entro settembre l’Accordo di associazione all’Ue.

Nel corso dell’incontro informale non si poteva non parlare di Iraq e dei rischi rappresentati dall’Isis. Per Pinotti l’autoproclamato Stato islamico è “una minaccia terroristica nuova e complessa non solo per l’Iraq e la Siria ma per la sicurezza della regione e oltre”. Infatti, ha proseguito, “si estende chiaramente verso l’Europa”, dal momento che “l’80% dei combattenti stranieri europei avrebbe aderito all’Isis”.

In tale contesto, il ministro ha rivendicato il “ruolo attivo” che l’Ue è “determinata” a esercitare nella lotta all’Isis. “E’ importante utilizzare tutti i mezzi per contenere e debellare questa minaccia – ha dichiarato – anche dirigendo gli sforzi contro i sostenitori dell’Isis, secondo le sanzioni previste per Al Quaeda”. Infine, Pinotti ha ricordato che l’Italia, come altri paesi europei, sta rifornendo “sia i curdi del primo ministro Barzhani sia le truppe di Baghdad con armi, munizioni, mezzi di comunicazione e intelligence”.

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