“Scelte controverse, alcuni commissari dovranno lottare per ottenere l’approvazione del Parlamento”. Così Mahi Sideridou direttore di Greenpeace Europa, commenta la designazione della nuova Commissione operata da Juncker. A Sideridou non piace in particolare l’accorpamento dei portafogli di Clima ed Energia, prima separati. Una fusione di competenze che “potrebbe mettere in discussione lo sviluppo di economie più sostenibili, c’è il rischio che le politiche energetiche sovrastino le future battaglie per il cambiamento climatico”.
Non è solamente una questione di riassetto organizzativo. A finire nel mirino di Greenpeace è pure la designazione del popolare spagnolo Miguel Arias Cañete al ruolo di commissario a Clima ed Energia. “Una scelta sorprendente” per un ruolo “di vitale importanza” come quello date “le sue connessioni con l’industria petrolifera”. L’ex ministro dell’Ambiente spagnolo è titolare del 2,5% delle azioni di una società dedicata allo stoccaggio e la fornitura di carburante per navi (Ducal S.L.), all’interno della quale però dice di non avere alcun potere decisionale. Secondo Greenpeace “per dimostrare che è l’uomo giusto per svolgere quel lavoro, dovrà risolvere i conflitti di interessi”.
Per saperne di più:
– Leggi la lettera inviata da Green 10, l’alleanza di 10 Ong ambientali, a Juncker sulla nuova Commissione