Le sanzioni dell’Unione europea contro la Russia restano sul tavolo e già lunedì nel corso della riunione dei ministri degli Esteri dei Ventotto si discuterà se inasprirle o meno. Mentre in Ucraina la situazione torna a farsi incandescente, con cinque militari di Kiev morti e dieci feriti soltanto nelle ultime 24 ore di combattimenti nelle regioni sud-orientali, l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini ricorda che le misure restrittive dei Ventotto, rimaste immutate dalla firma dell’accordo di Minsk lo scorso 5 settembre, possono ancora essere rese più dure. Le sanzioni “non sono uno scopo in sé ma un mezzo”, ricorda Mogherini, facendo però sapere che “sono sempre sul tavolo” e che nel corso del Consiglio Affari esteri di lunedì “si discuterà se inasprirle”. Ma non sarà questo l’unico tema, assicura l’Alto rappresentante: soprattutto, spiega, si parlerà di “come sostenere l’Ucraina in questo momento difficile”.
La situazione, ammette la responsabile della diplomazia europea, “sta chiaramente andando nella direzione sbagliata” e Kiev resta in condizioni critiche per “sicurezza del territorio, situazione economica e sicurezza energetica, perché anche se un accordo è stato fatto molto rimane ancora da fare”. Di fronte a questo, l’Ue deve essere in grado di aiutare Kiev e “fare vedere che scegliere un cammino europeo porta dei buoni risultati ai cittadini ucraini”.
Per fare questo, secondo l’Alto rappresentante, occorre “implementare pienamente i punti del protocollo di Minsk”. L’intesa è stata, sottolinea Mogherini, “una finestra di speranza molto importante” anche se “molto fragile” e non bisogna lasciarla chiudere. “Quello che gli ucraini chiedono all’Ue – dice – è di tenere aperta la strada politica” e “questo sarà il nostro impegno”.