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Per l'Avvocato generale della Corte Ue non si può recludere un migrante perché irregolare

Per l'Avvocato generale della Corte Ue non si può recludere un migrante perché irregolare

Il parere, di cui si attende una conferma in una sentenza, potrebbe mettere in discussione il sistema dei centri di accoglienza

Bruxelles – Un migrante irregolare non può essere incarcerato per il semplice fatto di essere trovato all’interno dell’area di libera circolazione europea. A sostenerlo è l’avvocato generale della Corte di giustizia europea, Maciej Szpunar, formulando conclusioni che non vincolano i giudici di Lussemburgo, ma che difficilmente saranno completamente ribaltate nella sentenza finale della causa in atto. E se effettivamente la decisione finale dovesse ricalcare questa linea, il problema potrebbe essere non da poco, visto che in Europa esistono centri di reclusione per migranti irregolari in attesa di rimpatrio che assomigliano, nei fatti, a carceri.

A portare il caso all’attenzione della Corte, una cittadina ghanese fermata dalla polizia francese al punto di ingresso del tunnel sotto la manica mentre, a bordo di un autobus proveniente dal Belgio e diretto a Londra, tentava di abbandonare il territorio francese. Dopo avere esibito un passaporto falso, la donna è stata sottoposta a fermo e poi trattenuta in attesa della riammissione in Belgio, ma ha contestato la regolarità del fermo. Così la Corte di cassazione francese si è rivolta alla Corte di giustizia europea per capire se, alla luce della direttiva sul rimpatrio dei migranti irregolari, l’ingresso irregolare possa giustificare la reclusione.

Ebbene, secondo l’avvocato generale, almeno in questo caso, la risposta è no. Secondo la giurisprudenza della Corte, sostiene infatti Szpunar, la reclusione di un migrante irregolare è giustificata solo se questo viene fermato nell’atto di attraversare irregolarmente un confine esterno dello spazio Schengen o in altri due casi: quando, nonostante una procedura di rimpatrio, il migrante continui a soggiornare in modo irregolare sul territorio di uno Stato oppure quando un migrante irregolare già espulso entri nuovamente in modo irregolare in un Paese.

La donna ghanese, ricorda l’avvocato generale, non rientrava in nessuno dei casi previsti e quindi la sua reclusione non è legittima. Allo stesso modo, un cittadino di un Paese terzo non può essere recluso per il solo motivo di trovarsi nel territorio di uno Stato membro in situazione di soggiorno irregolare.