Bruxelles – L’Italia si batterà per utilizzare alcuni fondi europei, tra cui il Just Transition Mechanism, per la transizione energetica dei vari settori industriali. Lo annuncia il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, parlando da Bruxelles prima di entrare al Consiglio europeo dove all’ordine del giorno è prevista una discussione tra i leader UE sul clima e sulla necessità di adottare, a livello comunitario, l’obiettivo di neutralità climatica (zero emissioni nette) al 2050. Per Conte il meccanismo di transizione europeo, che intende mobilitare 100 miliardi di euro, può aiutare anche la riconversione dell’Ilva di Taranto.
I dettagli della strategia ambientale europea, presentata ieri da Ursula von der Leyen, piacciono all’Italia, dice Conte, e per questo il paese la sosterrà. L’Italia, ricorda ancora, è in prima fila sulla transizione energetica e detiene un primato sulle rinnovabili. Il paese è ambizioso sulla difesa del clima e lo dimostrano “molte misure che sono state inserite nella legge finanziaria”.
L’Italia conta però di poter fare affidamento sui fondi della nuova strategia verde europea, che l’Esecutivo vuole mettere a disposizione per sostenere le regioni fortemente dipendenti dal carbone, dalle fonti fossili e più in generale per quelle aree che avranno più difficoltà ad accelerare la transizione, per aiutarli a riconvertire la loro economia. Per Conte, l’impianto dell’ex Ilva di Taranto ha le caratteristiche per rientrare in questa logica: “Dobbiamo riuscire ad accompagnare la nostra industria verso questo orientamento con strategie imprenditoriali per le produzioni non dipendenti dai combustibili fossili”, spiega.
Quanto alla possibilità che gli investimenti ‘green’ siano scorporati dal deficit, su cui von der Leyen e anche il suo vicepresidente con delega al Green Deal Frans Timmermans, sembrano aver chiuso ogni spazio di trattativa, Conte fa sapere che chiederà agli altri leader dell’UE maggiore flessibilità per realizzare la riconversione dell’economia italiana. L’avvio di una nuova legislatura europea, secondo il premier, segna anche un’occasione per modificare il patto di stabilità e crescita “elaborato diversi anni fa e con una logica diversa”. È giusto, conclude, che la flessibilità venga utilizzata e spesa per gli investimenti ‘green’.
Intervenendo al Consiglio, il premier ha sottolineato che l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 è “di assoluta priorità: culturale, sociale ed economica”. Rivolge poi l’invito agli altri leader europei a essere più ambiziosi: “Dobbiamo lavorare insieme per sviluppare tecnologie che facilitino la transizione climatica” e porsi “l’obiettivo di governare questa transizione e fare da capofila a livello globale su questo ambizioso traguardo, che in prospettiva creerà più occupazione e renderà i nostri sistemi produttivi sempre più competitivi nel medio e lungo termine”.
Il Green Deal presentato ieri deve diventare il “Manifesto europeo da diffondere nel mondo e da condividere con gli altri popoli”. Proprio l’Europa, sostiene Conte, deve oggi lavorare al rafforzamento “dei valori comuni condivisi”. L’invito agli omologhi europei è di lavorare insieme affinché il continente europeo “non rimanga emarginato su scala globale anche sul piano geo-politico”.