Roma – Per contrastare il Covid-19 la ricerca ha bisogno di risorse. L’Unione europea tra gli interventi individuati nell’ambito della task force, ha messo in campo oltre ai primi 10 milioni di euro un impegno ancora più significativo attraverso la partnership con la Innovative medicines initiative.
Complessivamente saranno circa 90 milioni di euro che l’UE e l’industria farmaceutica metteranno a disposizione per finanziare progetti di ricerca, finalizzati a contrastare l’epidemia del nuovo Coronavirus. Il bando, con i primi 45 milioni, è stato lanciato con fondi provenienti da Horizon 2020, il programma di ricerca e innovazione. Altrettanti risorse saranno messe a disposizione dall’industria farmaceutica che fin da subito si è mobilitata a caccia del vaccino.
L’importanza della collaborazione tra pubblico e privato è stata evidenziata dalla commissaria alla ricerca Mariya Gabriel, secondo cui “unire competenze e risorse, contribuirà ad accelerare lo sviluppo di terapie e diagnostica” per questa emergenza globale e “aumentare la nostra preparazione per future epidemie”.
Anche per il direttore esecutivo del l’IMI, Pierre Meulien, i progetti di collaborazione tra aziende, università ed enti pubblici hanno la capacità potenziale di accelerare fortemente lo sviluppo di nuove terapie.
Numerosi sono i progetti in corso della partnership pubblico privata, che in quest’ambito coprono la ricerca relativa all’attuale focolaio, prendendo spunto anche da ricerche precedenti che potrebbero essere rilevanti per il Covid-19. Progetti già in cantiere che dispongono di una rete di siti clinici e di laboratori in tutta Europa, mobilitati per elaborare i dati dei pazienti e sostenere lo sforzo che scienziati e ricercatori stanno facendo per la comprensione del virus.
Anche gli Stati membri stanno intervenendo con risorse proprie nella ricerca, Germania, Francia e Gran Bretagna, hanno già annunciato finanziamenti aggiuntivi nella lotta contro il tempo per trovare un vaccino efficace.