Bruxelles – La società farmaceutica britannica AstraZeneca ha reso noto di aver interrotto temporaneamente i test sul suo vaccino sperimentale contro il Coronavirus, dopo che uno dei partecipanti britannici alla sperimentazione ha mostrato “segni di una reazione avversa”. La società britannico-svedese sta collaborando con l’Università di Oxford per sviluppare un vaccino, che al momento è considerato tra i più promettenti, tanto da aver ricevuto ordini di pre-acquisto per centinaia di milioni di dosi in tutto il mondo. Anche la Commissione europea, che tratta da giugno per conto degli Stati membri, ha firmato con l’azienda farmaceutica il primo contratto per l’acquisto anticipato di 300 milioni di dosi, con possibilità di acquistarne altre 100 milioni, lo scorso 27 agosto.
“La Commissione sta ovviamente seguendo la questione molto da vicino”, ha affermato un portavoce dell’Esecutivo a Eunews in merito alla sospensione dei test clinici, confermando che l’UE è “in stretta collaborazione con l’Agenzia europea per i medicinali, che monitora in dettaglio la situazione attuale”. La commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, ha aggiunto che anche se il vaccino rappresenta “la strategia di uscita più sicura dalla pandemia Covid-19, la sicurezza dei cittadini è la priorità assoluta”. Per questo, ha proseguito il portavoce “la Commissione non scenderebbe mai a compromessi su questo punto, né farebbe concessioni per quanto riguarda le informazioni da presentare sulla sicurezza e all’efficacia” di un potenziale vaccino. È chiaro che, ha chiarito, “se vengono rilevati gravi effetti collaterali, il vaccino non sarà reso disponibile per l’uso nell’UE”.
Dal Berlaymont chiariscono che per ricevere l’autorizzazione all’immissione in commercio qualunque vaccino dovrà “soddisfare i requisiti e le soglie di prova della valutazione scientifica dell’Agenzia europea per i medicinali”. Ma sono ottimisti sul fatto che lo stop deciso dalla società farmaceutica AstraZeneca in via precauzionale potrebbe durare pochi giorni. Ed è importante notare che il rinvio delle sperimentazioni cliniche in questi casi avviene non di rado e “potrebbe accadere in qualsiasi sperimentazione clinica”. “Un singolo evento non è sufficiente per trarre conclusioni definitive”, ha sottolineato il portavoce. Ed è quanto ha riferito anche AtraZeneca in una dichiarazione per Stat News: è “un’azione di routine che deve avvenire ogni volta che c’è una reazione potenzialmente inspiegabile in uno dei test”.
“Sicurezza ed efficacia dei vaccini non sono negoziabili per noi”, assicura a Eunews la commissaria cipriota. “È la conditio sine qua non ed è un requisito fondamentale affinché qualsiasi vaccino raggiunga i mercati dell’UE”. Inoltre, fanno sapere che sono in atto accordi globali per monitorare il vaccino anche dopo l’autorizzazione all’immissione in commercio.
Intanto, la Commissione europea ha concluso oggi colloqui esplorativi con BioNTech-Pfizer la sesta società con cui ha avviato il dialogo per assicurarsi l’acquisto di un potenziale vaccino contro il Coronavirus dopo Sanofi-GSK (31 luglio), Johnson & Johnson (13 agosto), CureVac (18 agosto) e Moderna (24 agosto). Il contratto con la società farmaceutica tedesca prevede la possibilità per tutti gli Stati membri dell’UE di acquistare il vaccino, per 200 milioni di dosi per conto di tutti gli Stati membri dell’UE, più un’opzione per acquistare fino a ulteriori 100 milioni di dosi, da fornire una volta che il vaccino avrà dimostrato per essere sicuro ed efficace contro il Coronavirus.