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    Home » Politica Estera » Congresso USA, i leader Ue condannano l’attacco alla democrazia: “Questa non è l’America”

    Congresso USA, i leader Ue condannano l’attacco alla democrazia: “Questa non è l’America”

    Leader europei reagiscono alle tensioni della notte a Washington mentre i sostenitori di Trump hanno cercato di fermare la certificazione della vittoria di Biden facendo irruzione al Campidoglio. "Immagini scioccanti". L'Ue compatta chiede una transizione pacifica dei poteri

    Fabiana Luca</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@fabiana_luca" target="_blank">@fabiana_luca</a> di Fabiana Luca @fabiana_luca
    7 Gennaio 2021
    in Politica Estera

    Bruxelles – Democrazia americana “sotto assedio”. Mentre nella notte europea (e giornata statunitense) era in corso un vero e proprio assalto al Campidoglio – dove si stava certificando la vittoria di Joe Biden alle presidenziali del 3 novembre – molti leader e politici europei hanno espresso la loro preoccupazione per le notizie che stavano arrivando da oltreoceano. Da tutti è arrivato l’appello a rispettare la volontà elettorale e garantire una transizione pacifica dei poteri da Trump a Biden. Il presidente eletto si deve insediare alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio, e Trump – dopo il precipitare degli eventi nella notte – ha assicurato che “ci sarà comunque un passaggio ordinato dei poteri il 20 gennaio”, ma nonostante questo ha anche continuato a sostenere la tesi di elezioni fraudolente e brogli per far vincere Joe Biden. Per questo si temono da parte dei suoi sostenitori nuove manifestazioni e proteste”.

    Arrabbiata e triste. Così si definisce la cancelliera tedesca Angela Merkel parlando in conferenza stampa vedendo le immagini da Washington. “Sono sicura che la democrazia americana si dimostrerà molto più forte degli aggressori e dei rivoltosi”, ha aggiunto la cancelliera.

    “Agli occhi del mondo, la democrazia americana stasera appare sotto assedio”, ha twittato l’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza Josep Borrell. “Questa non è l’America”, ha riconosciuto. “I risultati delle elezioni del 3 novembre devono essere pienamente rispettati”. “Credo nella forza delle istituzioni e della democrazia statunitensi. Appello anche della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a rispettare i risultati elettorali. “Credo nella forza delle istituzioni e della democrazia statunitensi”.

    I believe in the strength of US institutions and democracy. Peaceful transition of power is at the core. @JoeBiden won the election.

    I look forward to working with him as the next President of the USA. https://t.co/2G1sUeRH4U

    — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) January 6, 2021

    Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha espresso in un Tweet e in una lettera personale il suo sostegno alla presidente della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi. Da Washington arrivano “scene profondamente preoccupanti dal Campidoglio degli Stati Uniti. I voti democratici devono essere rispettati. Siamo certi che gli Stati Uniti garantiranno che le regole della democrazia siano protette”, ha detto Sassoli.

    Anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha descritto il Congresso degli Stati Uniti come “un tempio della democrazia”, confidando “negli Stati Uniti per garantire un trasferimento pacifico del potere” a Biden.

    The US Congress is a temple of democracy.

    To witness tonight’s scenes in #WashingtonDC is a shock.

    We trust the US to ensure a peaceful transfer of power to @JoeBiden

    — Charles Michel (@eucopresident) January 6, 2021

    “Immagini che non avremmo mai voluto vedere”, il commento del Commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, il quale dopo la certificazione della vittoria di Biden da parte del Congresso con 306 grandi elettori sui 232 di Trump ha aggiunto che “per quanto resa più fragile la grande democrazia americana prevale. That’s all folks”. Dall’Italia “grande apprensione” anche dal premier Conte, che ha sottolineato in un tweet l’incompatibilità della violenza con i diritti democratici e le libertà.

    I am following what is happening in #Washington with great concern. Violence is incompatible with the exercise of democratic rights and freedoms. I am confident in the strength and robustness of the institutions of the United States. #CapitolHill

    — Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) January 6, 2021

    Gli fa eco anche Luigi Di Maio scrivendo che quanto è accaduto a Washington in queste ore è gravissimo. Lo ritiene “un vero e proprio sfregio alla democrazia, un attacco alle libertà del popolo statunitense”. Da parte del ministro degli Esteri dell’Italia c’è la condanno “con forza ogni forma di violenza, nell’auspicio che ci sia quanto prima un passaggio di poteri ordinato e pacifico”. Dopo la certificazione dei risultati Di Maio ha aggiunto: “Non vediamo l’ora di lavorare con la nuova amministrazione e siamo uniti a sostegno della democrazia. Gli Stati Uniti possono contare sull’Italia come solido alleato e partner strategico”.

    “Non è America”, dice anche il presidente francese Emmanuel Macron in un video pubblicato su Twitter. “Non cederemo alla violenza di pochi che vogliono mettere in discussione” la democrazia.”Quello che è successo oggi a Washington non è americano”.

    Immagini “scioccanti”, commenta anche il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, aggiungendo: “Il risultato di queste elezioni democratiche deve essere rispettato”. Mentre il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha detto di credere “nella forza della democrazia statunitense. La presidenza di Joe Biden sopravviverà a questo periodo di tensione e unirà il popolo americano“. Dopo la certificazione della vittoria di Biden

    The US Congress ratifies the victory of @JoeBiden after a fateful day. Yesterday's attack on Capitol Hill has only succeeded in reaffirming the principles we share. Spain will work with the United States for a more just world and the triumph of democracy over extremism.

    — Pedro Sánchez (@sanchezcastejon) January 7, 2021

    Il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ha twittato senza mezzi termini che “le parole infiammatorie si trasformano in atti violenti. Il disprezzo per le istituzioni democratiche è devastante”, riferendosi evidentemente al fatto che il presidente uscente Trump non ha fatto nulla per sedare le proteste, ma anzi ha messo benzina sul fuoco continuando a sostenere la teoria di brogli ed elezioni fraudolente. Tanto che per le prossime ore gli sono stati sospesi tutti gli account social (Twitter, Facebook e Instagram). Maas ha aggiunto che Trump e i suoi sostenitori “dovrebbero finalmente accettare la decisione degli elettori americani e smetterla di calpestare la democrazia”.

    “Questo è un attacco inaccettabile alla democrazia. Deve essere garantito un trasferimento pacifico e ordinato dei poteri ”, ha ribadito su Twitter anche il cancelliere austriaco Sebastian Kurz. E anche il primo ministro sloveno Janez Jansa, che aveva sostenuto Trump ha twittato: “Tutti dovrebbero essere molto turbati dalle violenze in atto a Washington DC”. “Ci auguriamo che la democrazia americana sia resiliente, profondamente radicata e possa superare questa crisi. La democrazia presuppone una protesta pacifica, ma la violenza e le minacce di morte, da sinistra o da destra, sono SEMPRE sbagliate “.

    Dal Parlamento reagisce anche Tiziana Beghin, capodelegazione M5S, secondo la quale “la democrazia americana ha reagito con forza e non si è fermata davanti alle vigliacche intimidazioni e il vergognoso assalto di ieri al Congresso”. Secondo la deputata “sbaglia chi spera di superare la tempesta mettendo sotto al tappeto le polemiche sull’assalto di ieri e minimizzando l’accaduto. Il dibattito e il confronto nelle sedi istituzionali su quello che è successo sono opportuni perché contribuiscono a creare gli anticorpi a fatti del genere. Ecco perché il Movimento 5 Stelle è a favore all’inserimento nell’agenda della prossima plenaria del Parlamento europeo di un dibattito parlamentare sul rispetto dei valori democratici negli Stati Uniti e nel mondo”.

    Giuliano Pisapia, eurodeputato del PD, sottolinea che “la follia violenta ed eversiva di Donald Trump non è riuscita a impedire la conferma di Joe Biden come presidente degli Stati Uniti. Ora – chiede il parlamentare – deve essere mandato via al più presto dalla Casa Bianca ed essere processato come istigatore dei terribili fatti di ieri”.

    Tags: congresso usaGiuliano Pisapiagiuseppe contestati unitiTiziana Beghinunione europeaursula von der leyen

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