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Criminalità ambientale, la Commissione Ue apre una consultazione per rafforzare il quadro normativo

Criminalità ambientale, la Commissione Ue apre una consultazione per rafforzare il quadro normativo

Rimarrà aperta fino al 4 maggio. I crimini contro l'ambiente sono coperti da una direttiva che impone agli Stati membri di trattare come reati le attività che violano la legislazione ambientale dell'UE, come la spedizione illegale di rifiuti all'estero o il commercio di sostanze che riducono lo strato di ozono. Per l'Ue, la normativa attuale non è sufficiente a contrastare i reati ambientali

Bruxelles – La Commissione vuole modificare le attuali norme europee sulla criminalità ambientale e ha aperto oggi una consultazione pubblica rivolta a gruppi di interesse e competenze in materia, accademici, imprese e ONG che rimarrà aperta fino al 4 maggio.

La criminalità ambientale è coperta dalla direttiva 2008/99/CE, che impone agli Stati membri di trattare come reati le attività che violano la legislazione ambientale dell’UE, come la spedizione illegale di rifiuti all’estero, il commercio di specie minacciate di estinzione o di sostanze che riducono lo strato di ozono. Di recente, tra 2019 e 2020, l’Esecutivo comunitario ha valutato la direttiva e ha ritenuto che “non ha raggiunto i suoi obiettivi”. Per questo vuole modificarla entro la fine di quest’anno. “Una transizione verde significa che dobbiamo proteggere il nostro ambiente dalla criminalità e le nostre risorse naturali dallo sfruttamento”, ha commentato in una nota il commissario europeo per la Giustizia, Didier ReyndersL’adozione da parte della Commissione è prevista nel terzo trimestre dell’anno.