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Eolico, Strasburgo chiede che i pescatori siano consultati prima della costruzione di nuove turbine offshore

Eolico, Strasburgo chiede che i pescatori siano consultati prima della costruzione di nuove turbine offshore

Il monito del Parlamento europeo in una risoluzione approvata in plenaria. "Nessun nuovo parco eolico offshore dovrebbe essere costruito senza la garanzia di non avere un impatto ambientale e socioeconomico" sui pescatori europei

Bruxelles – Il Parlamento europeo crede che i pescatori dovrebbero essere consultati e partecipare alla decisione sulla costruzione di nuovi parchi eolici in mare. Lo sottoscrive in una risoluzione a prima firma dell’eurodeputato olandese Peter van Dalen (PPE) adottata oggi (7 luglio) con 512 voti favorevoli, 21 contrari e 159 astensioni, durante la sessione plenaria di in corso a Strasburgo (5-8 luglio). L’atto di indirizzo affronta con preoccupazione gli effetti dei parchi eolici offshore e di altri sistemi di energia rinnovabile sul settore della pesca.

Secondo l’Eurocamera, la costruzione di turbine eoliche nei mari dell’UE può avere “un grave impatto negativo sulla vita marina e sulla pesca”, per cui chiedono misure per salvaguardare il sostentamento dei pescatori. Il monito è a non costruire nuovi parchi eolici offshore senza la garanzia che non ci sia alcun impatto ambientale, socioeconomico e sociale derivato dalla sua costruzione. Inoltre, pescatori e le parti interessate dovrebbero avere una “equa partecipazione” al processo decisionale.

Nella strategia sulle energie rinnovabili offshore pubblicata a novembre, la Commissione Europea ha fissato l’obiettivo di aumentare di cinque volte la capacità eolica offshore dell’Unione europea al 2030 e di venticinque entro il 2050: ovvero 60 GW entro nove anni anni e a 300 GW entro la metà del secolo. Nel documento licenziato a Bruxelles lo scorso autunno, si parla di investimenti necessari fino al 2050 di almeno 800 miliardi di euro per sfruttare il potenziale energetico rinnovabile offshore, nel Mare del Nord o il Mar Baltico ma anche Mar Mediterraneo e Oceano Atlantico che secondo la Commissione hanno tutti un forte potenziale per una maggiore diffusione delle turbine eoliche e delle tecnologie rinnovabili oceaniche. Il tutto nel quadro di un aumento del ricorso alle energie rinnovabili.“I pescatori sono gli utenti più anziani del mare e di conseguenza ci deve essere una vera collaborazione con loro se i parchi eolici vengono costruiti in mare aperto”, ha detto il relatore. “Si guadagnano da vivere sull’acqua ed è quindi logico che a questo settore venga data una voce decisiva sotto forma di una partecipazione effettiva, più di una semplice consultazione”.

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