Bruxelles – L’attacco “senza precedenti” alla diga idroelettrica di Nova Kakhovka sarà tra i temi al centro del Vertice europeo del 29 e 30 giugno. “La distruzione delle infrastrutture civili si qualifica chiaramente come un crimine di guerra e riterremo responsabile la Russia e i suoi delegati“, ha denunciato in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dopo che nella notte tra lunedì e martedì (5 e 6 giugno) un’esplosione ha causato la distruzione parziale della diga idroelettrica di Kakhovka, situata nelle aree occupate dai russi della regione di Kherson, nel sud del Paese.
A rischio inondazioni i territori costieri di 14 località dove risiedono più di 22.000 persone, tanto da costringere le autorità locali a cominciare l’evacuazione di migliaia di residenti nelle aree a rischio. L’esercito ucraino ha accusato la Russia che, a sua volta, attribuisce la responsabilità degli attacchi a Kiev. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha convocato d’urgenza il suo consiglio di sicurezza e la difesa nazionale. “Tutti i servizi funzionano”, ha assicurato su twitter pubblicando un video della diga distrutta e accusando Mosca della distruzione.
In un tweet il capo del Consiglio europeo ha assicurato che la questione sarà sollevata al vertice Ue di giugno – in programma il 29 e 30 del mese – “e proporremo maggiore assistenza alle aree allagate. Il mio pensiero con tutte le famiglie ucraine colpite da questa catastrofe”, ha promesso Michel questa mattina. E nell’arco della giornata si sono susseguiti i messaggi di solidarietà e sostegno da parte dell’Unione europea.
“La Russia dovrà pagare per i crimini di guerra commessi in Ucraina. La distruzione della diga, un attacco oltraggioso alle infrastrutture civili, mette a rischio migliaia di persone nella regione di Kherson. L’Europa sta mobilitando il sostegno attraverso il nostro meccanismo di protezione civile”, ha scritto su twitter la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, assicurando che l’esecutivo comunitario si sta “coordinando con gli Stati membri per fornire rapidamente: pompe per acque sporche, manichette antincendio e stazioni mobili per la depurazione dell’acqua. Restiamo al fianco dell’Ucraina finché sarà necessario”.
Per la Commissione europea “la brutale distruzione” della diga idroelettrica “porta il bersaglio delle infrastrutture civili e dei civili in Ucraina a un nuovo livello senza precedenti e naturalmente l’Unione Europea condanna con forza questo attacco orribile e barbarico contro un luogo così cruciale dell’infrastruttura con le sue terribili conseguenze umanitarie e ambientali”, ha dichiarato il portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna, Peter Stano, durante il briefing quotidiano con la stampa, anticipando la dichiarazione ufficiale dell’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, e del commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič, che hanno promesso tra le altre cose l’intervento dell’Ue attraverso il meccanismo di protezione civile. L’inondazione a valle “sta mettendo a rischio la vita di centinaia di migliaia di civili in circa 80 insediamenti, compresa la città di Kherson e aggrava la già terribile situazione umanitaria in quelle zone”, hanno messo in guardia.

Nel pomeriggio la commissaria europea per l’energia, Kadri Simson, ha convocato “insieme al ministro dell’Energia ucraino German Galushchenko, una riunione urgente del Consiglio consultivo per l’Ucraina a livello ministeriale”, per discutere in particolare per quanto riguarda la sicurezza nucleare della centrale nucleare di Zaporizhzhia”. Simson ha assicurato che “l’attuale rottura della diga non rappresenta un pericolo immediato per la centrale, poiché l’acqua di raffreddamento per la centrale elettrica è fornita da un laghetto operativo situato accanto alla centrale elettrica”, ha spiegato, assicurando il lavoro dell’Ue per continuare “a monitorare da vicino la situazione”.