Bruxelles – Involucri all’apparenza ‘normali’, vale a dire come tanti, senza particolarità di rilievo. Unico elemento caratteristico il materiale, ossia acciaio riciclato. Un prodotto esposto per dimostrare come il settore sa essere al passo dei tempi, delle agende politiche e delle ambizioni di sostenibilità. Ma le bombole che Eurofer espone in Parlamento europeo nella particolare mostra sull’acciaio non sono bombole comuni, sono quelle in cui viene messo l’ossigeno che serve per curare i pazienti in ospedale. Nello specifico, quelle portate a Bruxelles sono bombole utilizzate durante la pandemia di COVID-19 per assistere uomini e donne ricoverati in terapia intensiva.
Realizzate da Arvedi, e quindi un prodotto ‘made in Italy’, queste bombole in acciaio riciclato e riciclabile, e per questo a basso contenuto di emissioni di CO2, hanno contribuito a salvare vite umane. “La produzione di dispositivi salvavita non si è mai arrestata durante il Covid, testimoniando l’importanza della produzione italiana ed europea di acciaio in un’ottica di autonomia strategica”, sottolinea Eurofer nella spiegazione della mostra allestita in Parlamento europeo.
Non solo. Perché la mini-esposizione è anche l’occasione per ricordare come l’acciaio è un elemento fondamentale per sanità e salute pubblica. Arvedi non produce solo bombole per ossigeno ma “altri dispositivi medici chiave come gli scambiatori di calore che sono indispensabili per le operazioni chirurgiche a cuore aperto”.
L’esibizione delle bombole suona anche da invito a non abbassare la guardia. Anche se l’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) ha dichiarato la fine della pandemia a livello globale, permane il problema noto come ‘long Covid’, gli effetti prolungati della malattia, e la potenziale minaccia di crisi analoghe.