Bruxelles – “Il nostro messaggio oggi è chiaro: siamo pronti per un accordo“. Provvisorio, magari, ma comunque utile a evitare strappi e scossoni. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, diffonde ottimismo. Sulla disputa commerciale con gli Stati Uniti e i dazi dell’amministrazione Trump i negoziati continuano, nulla è escluso, ma sullo sfondo sembra intravedersi un lieto fine. Quanto lieto, bisognerà vederlo, certo, anche alla luce delle nuove proposte Usa che irrompono nel dibattito dei leader Ue riuniti a Bruxelles, ma intanto von der Leyen lascia spazio, e un bel po’, a spiragli di risoluzioni concordate e consensuali.
E’ lei stessa, al termine del Consiglio europeo, a entrare nel merito. Non attende le domande dei cronisti per parlare della questione, comunque sul tavolo, viste anche le scadenze: le tariffe Usa sul ‘made in EU’ sono sospese fino al 9 luglio, sempre più dietro l’angolo. O forse no. Perché mentre a Bruxelles si discute, a Washington si trama ancora. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, annuncia che la data del 9 luglio “non è critica”, e che proprio per questo “forse potrebbe essere prorogata, ma è una decisione che spetta al presidente”. Niente dazi, o non ancora, per continuare a trattare.
“Ho informato i leader sullo stato attuale dei nostri negoziati commerciali con gli Stati Uniti”, ammette von der Leyen, evidenziando come con il presidente Usa ci sia stata “una proficua discussione” in occasione del vertice del G7 in Canada. “Allora avevamo concordato di accelerare i lavori con un obiettivo chiaro: un accordo prima del 9 luglio”. Ed è qui che precisa di essere pronti ad un accordo.
Il piglio possibilista ma deciso della presidente dell’esecutivo comunitario si spiega anche con la necessità di tenere il punto all’interno del blocco a dodici stelle. Il vertice dei leader si era aperto con le critiche dell’Ungheria e del suo primo ministro, Viktor Orban, giunto a Bruxelles con critiche aspre e dirette. “Il negoziatore americano è molto forte, i nostri sono piuttosto deboli”, le dichiarazioni rese in ingresso da Orban, al suo arrivo. Parole che hanno indotto il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, a fare quadrato attorno alla connazionale von der Leyen: “Sostengo la Commissione, sostengo la presidente della Commissione europea nei suoi sforzi per progredire in materia di competitività”.
I lavori a Bruxelles non si arrestano. Al contrario, si intensificano, e si intensificheranno anche alle luce delle nuove intenzioni americane, ancora tutte da studiare. Von der Leyen del resto in conferenza stampa sottolinea che,”oggi abbiamo ricevuto l’ultimo documento statunitense per ulteriori negoziati”. Elementi nuovi che possono spostare gli equilibri, “lo stiamo valutando in questo momento”. Le prossime ore saranno dunque decisive per capire se l’accordo è davvero possibile.