Bruxelles – Al collasso per il massiccio transito dei migranti, anche la Slovenia si difende con il metodo che sta tristemente prendendo piede in Europa: iniziando la costruzione di una barriera fisica, al confine con la Croazia. L’esercito sloveno ha cominciato oggi a disporre filo spinato in alcune parti del confine per controllare l’afflusso di migranti. L’annuncio della barriera, misura ventilata da giorni, è arrivato ieri dal primo ministro sloveno Miro Cerar. Il premier ha spiegato che Lubiana ha stabilito una serie di misure tecniche, compresa una barriera di filo spinato, dato che i tentativi dell’Unione europea di controllare l’ondata di migranti arrivati in Grecia non stanno funzionando. Tra ieri sera e questa mattina, in base ai dati della polizia locale sono arrivati circa 10mila rifugiati.
Ieri nel corso di una conferenza stampa, il primo ministro Cerar aveva annunciato che gli “ostacoli tecnici” dovranno essere di aiuto per una migliore gestione dell’afflusso dei migranti poiché, in questo modo, saranno indirizzati solo su determinati punti di passaggio oltre il confine. Così, secondo Cerar, si previene il passaggio del confine in zone boschive o più impervie, dove non è possibile controllare l’afflusso. La decisione di apporre una barriera al confine croato è scaturita dall’emergenza annunciata per i prossimi giorni, con la previsione di un possibile afflusso in Slovenia di un’ondata di 20-30 mila migranti. La pressione sulla Slovenia è cresciuta enormemente da quando l’Ungheria ha chiuso i confini con i Paesi vicini.