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Ue e Usa vicini all’accordo per il nuovo Safe Harbour sulla protezione dei dati

Ue e Usa vicini all’accordo per il nuovo Safe Harbour sulla protezione dei dati

La commissaria alla Giustizia Jourova ha riferito in Parlamento sullo stato dei negoziati transatlantici. Restano alcuni nodi da sciogliere.

Bruxelles – La deadline che aveva stabilito la stessa Commissione Ue non è stata rispettata, ma sembrano vicini a una conclusione i negoziati fra l’Unione europea e gli Stati Uniti per la creazione di un nuovo “Safe Harbour”. Nel novembre scorso l’esecutivo Ue aveva promesso che entro fine gennaio sarebbe stato messo in piedi un nuovo “forte e robusto” quadro normativo per regolamentare il trasferimento dei dati dall’Europa all’altra parte dell’Atlantico, dopo che la decisione della Corte di giustizia di annullare quello utilizzato finora, chiamato “Safe Harbour”.

“Negli ultimi mesi abbiamo lavorato intensamente con gli Stati uniti” ha riferito lunedì la commissaria Ue alla Giustizia, Vera Jourova, davanti alla commissione Libertà civili del Parlamento europeo. Secondo quanto dichiarato da Jourova, quattro sono i punti chiave sui quali si baserà il nuovo accordo:

Limitazione dell’accesso delle autorità pubbliche ai dati personali – “Stiamo ottenendo assicurazioni scritte specifiche da parte degli Usa” che l’accesso “sarà limitato a ciò che è necessario e proporzionato”, ha spiegato la commissaria, specificando che “abbiamo bisogno di fiducia, ma abbiamo anche il dovere di controllare”. Per questo sarà messo in piedi un sistema di revisione comune dell’accordo su base annuale.

Vigilanza indipendente e risarcimenti individuali – Jourova ha spiegato che “dobbiamo assicurarci che sia un corpo indipendente e funzionante a rispondere ai reclami individuali degli europei se questi temono che le loro informazioni personali siano state utilizzate in maniera illegale da parte delle autorità statunitensi nel campo della sicurezza nazionale”.

Risoluzione delle controversie in caso di violazioni – Secondo l’Ue, le autorità europee per la protezione della privacy “devono avere un ruolo attivo all’interno del nuovo accordo”. L’idea è che i garanti Ue possano essere un punto di collegamento fra i cittadini europei e gli Stati uniti, facendosi promotori di rimostranze avanzate dai consumatori europei presso le compagnie statunitensi accusate e la Department of Commerce of Federal Trade Commission.

Accordo formale e vincolante – “Abbiamo bisogno di impegni da parte degli Stati uniti che siano formali e vincolanti – ha specificato la commissaria Jourova – visto che non sarà un accordo internazionale vero e proprio ma uno scambio di lettere, abbiamo bisogno delle firme ai più alti livelli politici e la pubblicazione degli impegni nel Registro federale”.

Oggi e domani si riuniscono per fare il punto della situazione e decidere eventuali misure i garanti della privacy dei 28. Sempre oggi la materia sarà analizzata dal collegio dei commissari riunito a Strasburgo.