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Garanzia giovani ha fallito, lo dice la Corte dei conti Ue

Garanzia giovani ha fallito, lo dice la Corte dei conti Ue

La denuncia è contenuta in una relazione sull'impatto delle politiche europee sulla disoccupazione giovanile

Bruxelles – La Garanzia giovani istituita dall’Ue per aiutare i ragazzi e le ragazze che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo, ha finora fallito la sua missione. Lo sostiene la Corte dei conti europea in una relazione sull’impatto delle politiche europee sulla disoccupazione giovanile pubblicata oggi, dopo aver studiato l’attuazione dello strumento europeo in sette Paesi, tra cui l’Italia.

L’obiettivo da conseguire era troppo grande per le sue possibilità e la Garanzia ha compiuto soltanto progressi limitati, sostiene la Corte dei Conti, concludendo che nessuno dei Paesi in questione è riuscito ad assicurare un’offerta che rispettasse i tempi e che aiutasse davvero a inserire i giovani nel mondo del lavoro. “Al termine del primo semestre 2016, oltre quattro milioni di giovani sotto i 25 anni erano ancora disoccupati”, ha dichiarato Iliana Ivanova, responsabile della relazione, secondo la quale “i responsabili delle politiche dovrebbero fare in modo che i programmi per aiutare i giovani non suscitino aspettative che non possono essere soddisfatte.”

Per quanto riguarda l’Italia, uno dei problemi che ha ostacolato il successo della Garanzia giovani è stata la decisione di creare un nuovo database al quale i ragazzi interessati devono registrarsi. Scelta che ha portato a un “basso livello di partecipazione” e aggiunto un “peso amministrativo non necessario”, spiega il rapporto. Inoltre, così come negli altri Paesi, non è stata fatta una valutazione dei costi necessari a far funzionare l’operazione, che quindi è rimasta sotto-finanziata. Un’altra caratteristica italiana è il ritardo nei pagamenti dei tirocini, avvenuti in media 64 giorni dopo la scadenza. Lo schema ha comunque avuto anche delle conseguenze positive secondo i magistrati contabili: ad esempio, “ha portato l’Italia a modificare il sistema di classificazione dei giovani inattivi, che ora consente di collegare meglio domanda ed offerta”, e ha migliorato la definizione di “offerta di lavoro di qualità”, ha detto Ivanova.

Oltre alla Garanzia-giovani, il Consiglio europeo ha istituito l’Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile, con una dotazione di 6,4 miliardi di euro, per aumentare il sostegno finanziario a favore delle regioni e degli individui più colpiti dalla disoccupazione e dall’inattività giovanili. Anche se la situazione è migliorata dalla metà del 2013, il problema della disoccupazione giovanile resta grave: nell’Ue oltre 3,9 milioni di giovani al di sotto dei 25 anni erano ancora disoccupati nel febbraio 2017 (tasso di disoccupazione medio del 17,8% nell’Ue e 19% nell’area euro). Gli Stati membri più colpiti restano la Grecia (45%), la Spagna (41,5 %) e l’Italia (35,2 %).

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