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Lotta al terrorismo, al via nuovi controlli alle frontiere dello spazio Schengen

Lotta al terrorismo, al via nuovi controlli alle frontiere dello spazio Schengen

I documenti dei viaggiatori saranno confrontati con le informazioni contenute nelle varie banche dati europee e nazionali. Misure rafforzate anche in porti e aeroporti

Bruxelles – Nuovi controlli sistematici alle frontiere dello spazio Schengen. Da oggi, venerdì 7 febbraio, tutti coloro che attraverseranno – in entrata o in uscita – le frontiere esterne dell’Unione saranno controllati, compresi i cittadini dell’Ue. Si tratta di una misura straordinaria adottata dalle autorità europee principalmente per far fronte al problema dei ‘foreign fighters’, ovvero i combattenti europei unitisi alle file dell’Isis in Siria e Iraq che potrebbero tornare in Europa e commettere attentati terroristici.

I documenti dei viaggiatori saranno confrontati con le informazioni contenute nelle varie banche dati: da una parte il database dello ‘Schengen Information System’ (SIS), dall’altra quello dell’Interpol, più le varie banche dati nazionali che contengono le informazioni sui documenti di viaggio rubati e smarriti. Il controllo delle frontiere sarà esteso anche a porti ed aeroporti. In particolare per questi ultimi è stato studiato un periodo di transizione, in modo da consentire l’entrata in vigore dei nuovi controlli. Le autorità di frontiera saranno autorizzate a velocizzare le operazioni di controllo in caso di grandi flussi di traffico ai confini.

Lo spazio Schengen evidenziato in blu. In giallo i Paesi aderenti che mantengono provvisoriamente i controlli alla frontiera

Lo spazio Schengen è un’area che comprende 26 Stati europei che hanno abolito i controlli sulle persone alle loro frontiere comuni (tra cui anche Norvegia e Svizzera). La frontiera esterna dell’area Schengen non coincide però con quella dell’Unione europea, poiché non tutti i 28 Stati ne fanno parte. Il Regno Unito e l’Irlanda hanno scelto fin da subito di non aderire all’iniziativa in base ad una clausola di opt-out. Al contrario, Cipro, Croazia, Romania e Bulgaria hanno sottoscritto la Convenzione di Schengen, ma mantengono in via provvisoria i controlli delle persone alla frontiera, in attesa di mettere in pratica alcuni accorgimenti tecnici necessari. Per questo, in vista delle prossime vacanze pasquali, si temono lunghe code per i viaggiatori che dall’Italia vorranno recarsi in Croazia passando per la frontiera slovena.