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Proposta May sui diritti dei cittadini per la Brexit, Tajani:
Antonio Tajani

Proposta May sui diritti dei cittadini per la Brexit, Tajani: "Primo passo ma non sufficiente"

Il presidente del Parlamento europeo critica la questione dell’esclusione della giurisdizione della Corte Ue dal Regno Unito: "Non ci convince". Su un eventuale ripensamento britannico: "Decisone che spetta ai britannici. Ne sarei lieto"

Bruxelles – Il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, mantiene la linea critica mostrata  la settimana scorsa dai leader dei paesi europei e dai vertici delle istituzioni sulla proposta per la tutela dei cittadini dell’Ue in vista della Brexit, avanzata dalla premier britannica Theresa May. La proposta, presentata lunedì alla Camera dei Comuni e arrivata anche a Bruxelles, prevede che i cittadini dell’Ue che alla data dell’uscita del Regno Unito dall’Unione saranno stati residenti nel paese per cinque anni e coloro che giungeranno a questa soglia minima di permanenza avendo iniziato il loro soggiorno prima del divorzio ufficiale, potranno risiedere nel paese in maniera permanente e, se lo vorranno, di richiedere la cittadinanza britannica.

“Proposta concreta che è un primo passo, ma non è sufficiente”, ha commentato Tajani nella serata di ieri, a margine di un incontro con i giornalisti a Lussemburgo, rincarando la dose di criticismo già arrivata da Bruxelles la scorsa settimana anche per quanto riguarda la questione della Corte di giustizia dell’Ue. La posizione ufficiale del Regno Unito, contraria alla linea europea, prevede che la Brexit porti anche all’esclusione totale di ogni giurisdizione della Corte nel paese: “vicenda che non ci convince”, ha affermato il leader del Parlamento Europeo.

Tajani si è detto favorevole al mantenimento di “rapporti favorevoli” con il partner britannico, “anche se il negoziato sarà duro”, e a chi gli chiede dell’ipotesi di un ripensamento britannico risponde che l’eventuale retromarcia del Regno Unito sull’articolo 50 “è una decisione che devono prendere i britannici, di cui ne sarei ben lieto”. “Nessuno li ha mandati via”, ha ricordato l’esponente del Ppe, aggiungendo che “la decisione presa viene rispettata, poi se cambiano idea allora meglio”.

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