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Riforma PAC, "negoziati costruttivi" ma molti nodi ancora da sciogliere

Si chiude il super trilogo tra Consiglio, Commissione e Parlamento. In settimana gli Stati membri esamineranno "a livello più tecnico" gli accordi di principio raggiunti sul nuovo modello di consegna e in particolare sul vino. "Ora siamo più vicini alla conclusione di questa riforma", dice la ministra portoghese Maria do Céu Antunes

Bruxelles – Vino, etichette nutrizionali, IGP e DOP: passi avanti positivi nei negoziati sulla riforma della Politica agricola comune (PAC) durante l’ultima riunione del trilogo. Venerdì 26 marzo i negoziatori del Consiglio dell’UE, del Parlamento europeo e la Commissione europea hanno portato a casa un accordo di massima su alcuni elementi dei tre pilastri di riforma della PAC: piani strategici, il cosiddetto regolamento orizzontale (controllo, finanziamento e gestione) e, infine, sull’organizzazione comune di mercato. Al “super trilogo” presieduto dal ministro dell’Agricoltura portoghese, Maria do Céu Antunes erano presenti per la Commissione il vicepresidente esecutivo Frans Timmermans e il commissario all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski.

Maria do Céu Antunes, ministra portoghese dell’Agricoltura

Discreti progressi si registrano per il settore vitivinicolo. In primo luogo, Parlamento e Consiglio hanno convalidato i compromessi già trovati per il vino, confermando l’accordo di principio sulla proroga del regime di autorizzazione per gli impianti di viti fino al 2045 e concordando su due revisioni nel 2028 e nel 2040. A detta della ministra portoghese sarebbe stato trovato un accordo di principio anche sulla gestione o regolamentazione dell’offerta, che sarebbe stata estesa a tutti i prodotti agricoli sia IGP che DOP (e che oggi invece esiste solo per vino, formaggio e prosciutto). Secondo la presidenza, infine, ci sarebbe un accordo in linea di principio sui vini dealcolizzati come DOP e IGP e sull’inserimento dell’etichettatura nutrizionale per tutti i tipi di vini.

“Siamo riusciti a raggiungere un accordo su molti punti”, ha anticipato la ministra portoghese all’inizio della conferenza stampa, spiegando che le tre istituzioni si sono impegnate a trovare un compromesso finale entro la fine del semestre di presidenza di Lisbona (fine giugno). L’obiettivo è sempre quello di un accordo al più presto per garantire agli agricoltori di abituarsi alle nuove norme che entreranno in vigore da gennaio 2023. Questa settimana gli Stati membri esamineranno, “a livello più tecnico”, gli accordi di principio sul nuovo modello di consegna e in particolare sul vino. “Ora siamo più vicini alla conclusione di questa riforma”. 

Rimangono comunque diverse questioni irrisolte, Lisbona chiarisce che spera di fare passi avanti su “architettura verde” – gli eco-schemi per rendere la PAC in linea con il Green Deal – e la cosiddetta dimensione sociale, ovvero i diritti dei lavoratori. Il pacchetto di compromesso della presidenza portoghese prevede una definizione obbligatoria di ‘agricoltore attivo’, contro cui si è detta contraria la maggioranza dei Paesi, compresa l’Italia rappresentata dal ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli; una definizione (facoltativa) di ‘nuovi agricoltori’; raggiungere l’85 per cento degli aiuti di diretti nel 2026 (75 per cento nell’iniziale posizione e 100 per cento per il Parlamento) e una quota del 3 per cento dei pagamenti diretti riservata ai giovani agricoltori (il Consiglio vuole limitarsi al 2 per cento mentre il Parlamento europeo spinge per il 4 per cento).

Un altro importante punto di contesa tra Consiglio e Parlamento è il nuovo modello di attuazione, che dovrebbe passare dalla sola conformità alla performance dei risultati. Il Parlamento ha chiesto il mantenimento di una misura di conformità (e non solo di prestazione) al fine di garantire “il carattere comune della PAC”, ma non sembra che ci siano stati passi avanti nei negoziati. Il ‘super trilogo’ ha permesso però di fare progressi, e ad esempio, sulle percentuali di sanzione in caso di mancato rispetto della condizionalità verde prevista dalla nuova PAC: 3 per cento in caso di negligenza, 10 per cento in caso di irregolarità ripetute e un minimo del 15 per cento in caso di non conformità “intenzionale”.

“Negoziati costruttivi”, riconosce anche il presidente della commissione parlamentare per l’Agricoltura, Norbert Lins, secondo cui il trilogo ha permesso di compiere “progressi significativi sul nuovo modello di attuazione, sui diritti di impianto di vino ed etichettatura”. Ma c’è ancora molto lavoro da fare, con più impegno e flessibilità necessari”, ha aggiunto.

Nel mese di aprile sono previsti tre nuovi triloghi sulla riforma: il 16 aprile (piani strategici), il 21 aprile (Organizzazione comune dei mercati) e il 23 aprile (regolamento orizzontale).

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