Bruxelles – Rimonta la polemica dell’Italia contro il Nutriscore, il sistema di etichettatura francese a semaforo che divide l’Europa. Nel fine settimana appena concluso sono rimontate le critiche da parte del governo e delle associazioni che tutelano i produttori di vino che hanno denunciato la proposta degli ideatori del sistema di etichettatura di includere anche le bevande alcoliche e di contrassegnarle con la lettera F. A scatenarle è bastato un tweet di Serge Hercberg, un epidemiologo il cui lavoro è servito come base per la creazione di Nutri-Score da parte di Santé Publique France, il ministero della salute francese.
“I designer del Nutri-Score hanno proposto che tutte le bevande alcoliche siano contrassegnate da una F nera, riservata esclusivamente alle bevande che contengono alcol, anche in piccole quantità”, ha twittato l’epidemiologo sostenendo che tutte le bevande alcoliche dovrebbero indicare la quantità di alcol e zucchero e il numero di calorie per “informare adeguatamente i consumatori”. Ha ricordato che al momento l’articolo 16.4 del regolamento europeo sull’informazione dei consumatori sugli alimenti (quello che andrà modificato dalla Commissione per proporre un sistema di etichettatura nutrizionale uguale per tutta UE) esclude le bevande contenenti più dell’1,2 per cento di alcol.
3/3 Pour bien informer les consommateurs, il faut indiquer sur les contenants de toutes les boissons alcoolisées: la quantité en grammes d’alcool et de sucre, le nombre de calories et un #NutriScore F noir réservé aux boissons qui contiennent de l’alcool même en faibles quantités
— Hercberg Serge (@HercbergS) February 3, 2022
L’idea non piace, anche se per il momento si tratta solo di una proposta e, soprattutto, che il Nutriscore non è stato scelto dalla Commissione Europea come il sistema di etichettatura fronte-pacco da armonizzare in tutta l’UE. L’Esecutivo europeo dovrà avanzare una proposta in tale senso entro la fine del 2022 e l’Italia, insieme ad altri Paesi dell’area mediterranea, teme che la scelta possa ricadere sul sistema colorimetrico del Nutriscore, adottato già in Francia e in Belgio, tra gli altri.
“Al peggio non c’è mai fine, una sistema che sempre più fa solo il gioco delle multinazionali del cibo in provetta” così Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, ha per primo denunciato la proposta . “Ancora una stoccata contro le eccellenze del Made in Italy – prosegue il consigliere – la corretta alimentazione va insegnata, è questione di educazione, non basta un sistema di etichettatura ingannevole per aiutare chi ancora (soprattutto in Nord Europa) non distingue fra uso e abuso, fra prodotti di qualità e cibi fatti in laboratorio”.
Ancora nulla è stato stabilito e la Commissione europea ci tiene spesso a precisarlo: Bruxelles, tra gli altri sistemi di etichettatura, sta valutando anche quello francese.
Non basta a placare le critiche dall’Italia contro la proposta di Hercberg. Il sottosegretario alle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, ha chiesto di “sapere cosa pensa il presidente francese Emmanuel Macron dell’ultima proposta lanciata dagli ideatori del Nutriscore, che adesso suggeriscono di mettere addirittura una F nera a tutte le bevande che contengono una quantità anche minima di alcool. Il presidente francese è d’accordo? Neanche un mese fa il presidente francese ha firmato un lungo elogio del vino, definendolo parte integrante dell’essere francesi e inscindibile dalla loro arte di vivere”, ha ricordato il sottosegretario.
Secondo l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV) l’Italia è il primo produttore mondiale di vino seguita dalla Spagna e Francia. La proposta “è un vero affronto all’intelligenza dei consumatori”, secondo la presidente di Federvini, Micaela Pallini, che ha sottolineato che “etichettare in rosso, o addirittura in nero come nel nostro caso, un cibo o una bevanda, significa mettere alla gogna e criminalizzare un prodotto senza associarlo alle modalità o occasioni di consumo”.
“Suggerire di classificare come pericolose tutte le bevande alcoliche, perfino quelle che contengono una piccola quantità di alcol, è davvero grave e intollerabile”, fa eco anche Cia-Agricoltori Italiani. “Si sta assistendo a una continua criminalizzazione, in primis del vino, senza fare una necessaria distinzione tra consumo moderato e abuso e cancellando completamente valori come la qualità e la tradizione”. Ed è un “no” anche da parte di Federalimentare. “La proposta di applicare un bollino nero agli alcolici è l’ennesimo attacco senza alcun fondamento scientifico alle nostre eccellenze alimentari”, commenta il presidente Ivano Vacondio. “L’ennesima proposta scellerata di un sistema, quello del Nutriscore, che si basa sulla distinzione tra cibi salubri e insalubri, profondamente sbagliata. Siamo di fronte a un attacco irrazionale”.
“L’auspicio – commenta ancora Scordamaglia – è che ora a fronte di questa ulteriore proposta di peggioramento del sistema Nutriscore, la Commissione smetta di difenderlo, escludendolo definitivamente dalla proposta di armonizzazione europea”
A dare risalto a una questione che non riguarda l’Italia (e potrebbe non riguardarla mai) è entrato anche il leader della Lega Matteo Salvini che con un tweet ha commentato che “qualcuno a Bruxelles sta pensando di mettere l’etichetta nera sui prodotti alimentari che contengono anche una minima quantità di alcool: quindi vino fuorilegge? Non scherziamo, giù le mani dai nostri prodotti, dal nostro lavoro, dalla nostra cultura e dalla nostra identità”.
Qualcuno a Bruxelles sta pensando di mettere l’etichetta nera sui prodotti alimentari che contengono anche una minima quantità di alcool: quindi vino fuorilegge? Non scherziamo, giù le mani dai nostri prodotti, dal nostro lavoro, dalla nostra cultura e dalla nostra identità. pic.twitter.com/W0WntqCIBU
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) February 6, 2022
In realtà, anche il tweet di Salvini è una fakenews: nessuno “a Bruxelles” sta pensando di mettere l’etichetta nera ai prodotti a base di alcol. Al tweet del leader del carroccio è seguita, prontamente, la replica dell’eurodeputato del partito democratico Paolo De Castro, membro della commissione agricoltura. “Bersaglio sbagliato, Bruxelles ad oggi non ha proposto alcuna etichettatura nutrizionale”. Aggiunge che “piuttosto sarebbe utile che i tuoi amici del partito di Marine Le Pen (l’estrema destra francese Rassemblement National) si esprimessero contro il francese Nutriscore”.
In Italia continua la ricerca di alleati in questa “guerra” al Nutriscore. L’etichettatura su cui dovrà pronunciarsi la Commissione Europea entro fine anno è stata anche al centro di un incontro bilaterale del ministro Stefano Patuanelli con l’omologo sloveno, Josže Podgoršek. “Il ministro ha sottolineato di confidare su un’evoluzione della posizione slovena sulle etichettature dei prodotti alimentari, alla luce delle perplessità sollevate da entrambi i Paesi sul sistema Nutriscore, a favore della proposta italiana del NutrInform battery fronte pacco”, si legge in una nota del ministero delle politiche agricole pubblicata alla fine dell’incontro.