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Gentiloni:
Magnifying glass and newspapers with exchange rate tables and diagrams.

Gentiloni: "Nel 2022 crescita dell'Eurozona al 4 per cento ormai fuori portata"

Il commissario per l'Economia conferma che il conflitto russo-ucraino cancellerà un'ulteriore fetta di ripresa. "Troppo presto per dire fino a che punto dovremo ridurre questa previsione"

Bruxelles – La guerra russo-ucraina e le ripercussioni contribuiscono a cancellare ancora la crescita dell’Eurozona. A febbraio, in occasione della pubblicazione delle previsioni economiche d’inverno, la Commissione prevedeva un’espansione del Prodotto interno lordo dei Paesi con la moneta unica del 4 per cento, per altro rivisto al ribasso di 0,3 punti percentuali a causa di tensioni geo-politiche e inflazione. Ora le cose peggiorano, e il conflitto cancella la ripresa. “Nel complesso, è chiaro che la crescita del 4% che avevamo previsto per quest’anno nell’area dell’euro sembra ormai fuori portata“, ammette Paolo Gentiloni al termine della riunione dell’Eurogruppo. “Per ora – spiega il commissario per l’Economia – è troppo presto per dire fino a che punto dovremo ridurre questa previsione, ma ci aspettiamo sicuramente che l’area dell’euro registrerà nuovamente una crescita positiva nel 2022”.

Ci sarà comunque ‘il segno più’ sul percorso di crescita, che viene però rosicchiata sempre più dall’andamento di una situazione sempre più deteriorata. Anche perché ormai “questa crisi è già diventata parzialmente globale”, e quindi l’Eurozona ne risulta risucchiata. Gentiloni dà appuntamento al 16 maggio, quando l’esecutivo comunitario pubblicherà le prossime previsioni economiche, quelle di primavera. Sarà quello il momento migliore per capire cosa attendersi per la ripresa di Eurolandia, ma la ricetta per far fronte a tutto questo passa per la transizione sostenibile.

“Dobbiamo ridurre le nostre dipendenza strategiche dalla Russia”, scandisce Gentiloni. Vuol dire trovare nuovi fornitori, puntare su altre fonti, e tradurre in pratica le politiche di sostenibilità, come precisa anche il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe. “La transizione avverrà in modo più veloce del preventivato” a seguito di questa guerra e le sue ricadute, sostiene al termine dei lavori.

Il ministro delle Finanze irlandese lancia comunque messaggi di ottimismo. E’ vero, riconosce, che “la crescita diminuirà quest’anno per i rischi di incertezza” e che gli obiettivi già rivisti al ribasso appaiono fuori portata, ma guardando indietro, a prima dello scoppio delle guerra, “siamo entrati in questa crisi con fondamentali forti. Quindi vediamo ancora solide previsioni di crescita in molte parti”.

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