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Al via la prima conferenza annuale europea sul futuro dei diritti umani

Al via la prima conferenza annuale europea sul futuro dei diritti umani

Promossa da Parlamento Europeo e Fight Impunity. All'evento del 16 e 17 giugno verrà promossa una relazione del 2021. Panzeri: “È la complessità l’elemento con cui governare questi processi”.

Bruxelles – Il Servizio di ricerca del Parlamento Europeo e l’organizzazione no profit Fight Impunity hanno presentato la prima conferenza internazionale annuale sul futuro dei diritti umani, che si terrà il 16 e 17 giugno a Bruxelles. Al nuovo appuntamento, organizzato dai due enti con la partecipazione di No Peace without Justice, verrà promossa una relazione che fa il punto sull’impunità e i diritti dell’uomo nel 2021.

“C’è una recrudescenza dei conflitti armati ad alta intensità, come nel caso dello Yemen”, ha affermato Maria Arena (S&D), presidente della sottocommissione dei Diritti umani del Parlamento europeo, nella conferenza stampa di apertura. “Quelli a bassa intensità sono invece conflitti più estesi nel tempo, come nella Repubblica Democratica del Congo, con oltre sei milioni di morti nell’est del Paese, in Afghanistan, Siria – ha proseguito l’eurodeputata – sono meno spettacolari”, ma, sul piano dei diritti umani, con “omicidi ai danni dei difensori dei diritti umani e di chi è nelle carceri, e pressioni verso i giornalisti”. L’Europa deve occuparsene, “insieme agli alleati, nei consessi internazionali”, altrimenti saranno minacciati i diritti di tutti, ha detto Arena.

Anche Pier Antonio Panzeri, ex eurodeputato e presidente di Fight Impunity, è intervenuto spiegando: “Con questa conferenza e con quelle che seguiranno stiamo tentando un nuovo approccio al tema dei diritti umani e dell’impunità”. Ricorda quindi che “in un recente incontro tra Vladimir Putin e Xi Jinping, Xi ha usato una metafora: se le scarpe si adattano, lo sa solo chi le porta”. Vuol dire che “ognuno misura sulla base dei propri interessi e regole del gioco cosa significano diritti umani e impunità. Ciò va fermato, perché sta portando a uno svuotamento dell’ONU, della Corte penale internazionale, dell’OMS”. Quindi l’affondo: “Per essere coerenti nella difesa dei diritti umani è necessario che l’UE abbandoni una certa ‘doppia morale’”. Per il presidente di Fight Impunity è necessario mantenere degli spazi di dialogo. “Non va messo in campo nessun tipo di conflitto ideologico tra democrazie e autocrazie”, ha aggiunto, “è la complessità l’elemento con cui governare questi processi”.

Proprio in favore della complessità, alla conferenza è previsto un intervento della presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, del premio Nobel per la Pace e premio Sakharov Denis Mukwege, dei parlamentari Isabel Santos (S&D), Maria Soraya Rodriguez Ramos (Renew Europe), Sara Matthieu (Verdi), Lukas Mandl (Partito Popolare Europeo) e di una serie di difensori dei diritti umani e membri del mondo accademico. Oggetto di dibattito saranno anche il legame tra il futuro dei diritti umani e i diritti sociali e gli spazi per la loro giurisdizione internazionale.