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Draghi spinge sul 'price-cap' per il gas, a Bruxelles la richiesta di un Vertice Ue straordinario a luglio dedicato all'energia
Mario Draghi

Draghi spinge sul 'price-cap' per il gas, a Bruxelles la richiesta di un Vertice Ue straordinario a luglio dedicato all'energia

Il tema del tetto al prezzo del gas fa di nuovo capolino al Vertice europeo in corso a Bruxelles

Bruxelles – Prende forma a Bruxelles l’idea di convocare un Vertice europeo straordinario dedicato ai temi dell’energia e delle conseguenze della guerra di Russia sugli approvvigionamenti di gas all’Europa. E’ il premier Mario Draghi a portare la richiesta sul tavolo degli altri leader europei, riuniti a Bruxelles oggi e domani (23-24 giugno) in un Consiglio europeo che toccherà solo marginalmente le questioni energetiche. Draghi chiede e la proposta, secondo fonti Ue, trova il sostegno di altri Paesi Ue “tra cui la Francia”. Anche se la decisione ultima di convocare un nuovo Summit Ue straordinario il mese prossimo spetta solo al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che per ora non ne ha fatto cenno. Il premier italiano spinge per accelerare le discussioni in corso a Bruxelles sull’introduzione del ‘price-cap’ all’energia, il tetto al prezzo dell’energia e in particolare del gas richiesto dal governo di Roma.

Il tema energia non è formalmente in agenda al Vertice in corso, ma ci entra trasversalmente per i timori sui tagli alle forniture di energia da parte di Mosca a vari Paesi dell’UE. Draghi insisterà per inserire un riferimento al massimale di prezzo all’interno del testo delle conclusioni. A quanto si apprende i capi di stato e governo inizieranno a discutere del tema a cena questa sera, e prende sempre più piede l’idea di chiedere alla Commissione europea di accelerare il lavoro di analisi sulla fattibilità del tetto al prezzo del gas come misura contro il caro energia. All’ultimo vertice straordinario del 30-31 maggio i capi di stato e governo avevano dato mandato all’Esecutivo di studiarne la fattibilità. La richiesta di Draghi è però particolare, dal momento che il premier chiede proposta di fissare a livello europeo un tetto al prezzo del gas russo proveniente dai gasdotti. Da un lato, per affrontare il rincaro sulle bollette elettriche e far valere il potere dell’Unione Europea come principale acquirente dei combustibili fossili importati da Mosca. Dall’altro, perché un tetto solo per il gas russo si tradurrebbe in una sanzione indiretta nei confronti della Russia.

Apertura sul tema è arrivata dal premier spagnolo Pedro Sanchez, che in arrivo al Vertice del pomeriggio ha ribadito “la necessità di intervenire sul mercato dell’elettricità e perché no, di fissare un tetto al prezzo del gas”. Madrid, insieme al Portogallo, ha strappato un accordo con la Commissione europea per fissare un tetto temporaneo al prezzo del gas sul mercato iberico – che ha una conformazione energetica particolare, con molte rinnovabili e nessun collegamento con il sistema elettrico centrale – per contrastare il rincaro dei prezzi dell’energia. Sanchez ha ricordato che “esiste già una misura per fissare il prezzo per l’eccezione iberica “ma potrebbe essere esteso a tutto il mercato energetico dell’Ue” per affrontare il rincaro dei prezzi.

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Un price cap sul gas in discussione tra i capi di stato e governo riuniti a Bruxelles lunedì e martedì in un Consiglio europeo straordinario dedicato alla guerra in Ucraina, e alle conseguenze sul piano energetico e della difesa. L'idea del premier Mario Draghi è però quella di applicare il massimale solo al gas russo e solo quello in arrivo da gasdotti, per imporre una sanzione indiretta al Cremlino