Bruxelles – Attivazione della riserva agricola per indennizzare gli allevatori che hanno subito perdite di mercato a causa di epidemie nei bestiami; semplificazione della Politica agricola comune (Pac); riconquista della fiducia degli agricoltori. Sono alcuni dei punti su cui ha posto l’accento il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, al Consiglio Agricoltura e Pesca dell’Unione europea riunito a Bruxelles.
Rispetto alle risorse economiche il ministro non ha dato cifre ma ha precisato che l’Italia oggi ha “chiesto di poter utilizzare, anche per affrontare le zoonosi, i fondi di crisi”. Tutto ciò “in particolare con riferimento all’aviaria e alla peste sudafricana: due patologie sulle quali siamo intervenuti per ristorare i nostri allevatori. Ma servono ancora più risorse”. Nello specifico, “servono risorse per indennizzare gli allevatori danneggiati dal blocco delle attività produttive e dal deprezzamento dei prodotti che non trovano più gli stessi sbocchi nel mercato”. E, in aggiunta, “va fatto un ragionamento di prevenzione” e “io spero – in realtà stiamo capendo la fattibilità di questo processo – si possa arrivare a un lavoro che permetta di avere vaccini a sufficienza quando scoppiano dei focolai”. Perché “quando un focolaio scoppia non puoi cominciare quel giorno a organizzarti per cercare di immunizzare i tuoi allevamenti, devi avere la disponibilità dei vaccini” e “credo sia un carico che i nostri istituti zooprofilattici possano provare a risolvere. Ovviamente ne dovrò parlare con il ministero competente che è quello della salute”, ha precisato Lollobrigida.
Secondo il ministro, se in passato “qualcuno aveva cercato, con metodi tutti da chiarire, di demonizzare l’agricoltura in Europa”, ora quella fase è finita e “l’Europa sta avendo un altro tipo di atteggiamento”. Tanto che quelli che vengono letti come passi indietro sul Green deal per Lollobrigida sono “passi avanti” perché “riconoscere all’agricoltura il ruolo centrale nella tutela dell’ambiente è il primo passo avanti. Molto si è fatto in questi ultimi due anni e credo che la nuova Commissione abbia ben impostato il lavoro”. Ma il processo è da portare avanti, in particolare puntando alla semplificazione della Pac. Per Lollobrigida la semplificazione è “il primo elemento” e “va fatta davvero, non solo annunciata”. E anche la Commissione Ue sembra seguire lo stesso ragionamento dato che, come annunciato dal commissario all’Agricoltura, Christophe Hansen, l’esecutivo Ue sta “riflettendo sulla possibilità di introdurre misure aggiuntive” di semplificazione “che potrebbero essere messe in atto per l’attuale Politica agricola comune, senza minare la credibilità di ciò che è stato deciso insieme”. Ciò perché un’ulteriore “semplificazione sarà al centro della prossima Pac post 2027 ma le regole partiranno solo dal 2028 ed è troppo tardi per la nostra comunità agricola che ha protestato l’anno scorso”. Il commissario si è impegnato “a fare un ulteriore passo avanti” insieme ai 27 ministri “già nel primo semestre di quest’anno”. E “spero che riusciremo a concludere” le trattative prima “di avviare i negoziati sulla futura politica agricola”, ha concluso.
Ma il lavoro “più difficile da fare, oggi, e sul quale l’Europa tutta si deve concentrare, è riacquistare la fiducia degli agricoltori“, anche “dimostrandosi all’altezza di chiarire gli equivoci”. Ad esempio, le notizie di stampa “con riferimento all’agire del commissario Timmermans devono essere chiarite per restituire agli agricoltori la fiducia in un’Europa che è trasparente nei loro confronti”.