- L'Europa come non l'avete mai letta -
sabato, 6 Dicembre 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Politica » “Governo e Regioni valorizzino i fondi del Recovery, o sarà boomerang contro l’UE”. Intervista a Luca Jahier

    “Governo e Regioni valorizzino i fondi del Recovery, o sarà boomerang contro l’UE”. Intervista a Luca Jahier

    Per l'ex-presidente del Comitato economico e sociale europeo (CESE) in corsa per diventare sindaco di Torino, "il Next Generation Eu è la più grande opportunità per l'Italia dai tempi di Maastricht". Il rischio? "Che si perda la fiducia nel progetto dell'Unione"

    Federico Baccini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@federicobaccini" target="_blank">@federicobaccini</a> di Federico Baccini @federicobaccini
    24 Novembre 2020
    in Politica

    Bruxelles – È l’alba di uno dei momenti-chiave per la storia dell’Unione Europea. “Una rotta così forte e di questa potenza non si registrava dai tempi di Maastricht”, azzarda Luca Jahier, presidente del Comitato economico e sociale (CESE) fino allo scorso 28 ottobre e ora aspirante candidato sindaco di Torino nella corsa alle primarie del centrosinistra. Il Recovery Fund, sommato ai fondi strutturali e al programma InvestEU, “mobiliterà una quantità di risorse senza precedenti”, spiega a Eunews, “ma se mancheremo nella realizzazione di questa straordinaria opportunità per il nostro Paese, le conseguenze ci travolgeranno”. Ecco perché è arrivato il momento della responsabilità, in Europa come in Italia.

    Jahier, ma l’Italia è pronta a ricevere tutti questi fondi?

    Il sentimento generale è sicuramente di grande rispetto e riconoscenza per un’Unione che ha dimostrato di esserci sia nell’emergenza, sia oggi a dare una linea chiara per il futuro. Ora sta nelle mani del governo e delle autorità locali, dei soggetti d’impresa pubblici e privati, determinare le direttrici di investimento. Nessuna forza politica rilevante evoca più l’uscita dall’UE, è un tema sparito dalla narrazione pubblica: anzi, c’è la rincorsa a chiedere di più a Bruxelles. Ma bisognerà poi saper davvero mettere a frutto queste risorse.

    Altrimenti?

    Altrimenti questa enorme aspettativa rischia di diventare un effetto boomerang, che colpirà più duramente le istituzioni europee. Per evitare che questo avvenga, deve entrare il campo l’imperativo categorico dell’implementazione: regolamenti flessibili, criteri di monitoraggio adatti, un vero e proprio salto di mentalità.

    Cosa la convince di questa strategia europea?

    Prima di tutto che le risorse mobilitate da qui ai prossimi cinque anni sono senza precedenti, più di 300 miliardi di euro complessivamente. Poi è chiaro che in particolare il Recovery sarà indirizzato a rilanciare l’economia seguendo le linee guida del Green Deal, della sovranità digitale e del rafforzamento di un welfare rinnovato. Costruendo un’agenda convergente con gli altri Paesi europei, potremo rilanciare l’economia e far respirare il Paese grazie a nuove riforme anche per la macchina amministrativa.

    Chi ne beneficerà maggiormente?

    Pur considerando le aree rurali e periferiche, le città sono il luogo dove si concentra maggiormente la vita e il lavoro in Italia come negli altri Paesi europei. Quindi direi che il Recovery avrà inevitabilmente un grosso impatto proprio sulle città. Ma le condizioni essenziali perché l’effetto sia positivo riguardano sia il governo, che dovrà adeguarsi a parametri europei e non solo tappare i soliti buchi, sia i territori, che dovranno essere capaci di creare alleanze per capitalizzare la strategia dell’Unione.

    Scendiamo nel concreto. Da aspirante candidato alla poltrona di sindaco di Torino, come indirizzerebbe le risorse nella sua città?

    I capitoli che intercettano le opportunità della rotta europea sono numerosi. Primo tra tutti, il settore dell’automotive: la riconversione energetica anche nel settore dei trasporti può rinnovare la vocazione di questa città e fornire una nuova missione industriale grazie alle frontiere dell’idrogeno e dell’elettrico. Poi Torino può diventare uno dei poli europei della strategia di sovranità digitale, considerata l’indicazione del governo di porre qui la sede dell’Istituto italiano per l’intelligenza artificiale. Terzo, Torino è la capitale storica dell’innovazione sociale, dal Cottolengo all’istruzione professionale dei Salesiani di Don Bosco: ora anche la Commisisone ha riconosciuto l’importanza del sistema delle reti di accompagnamento perché nessuno sia lasciato indietro. E infine la cultura, con cui questa città ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni. Ma se non adeguiamo la capacità degli attori pubblici e privati di attrezzarsi per spendere e fare progettazione, potrebbe esserci qualche problema.

    Stiamo però facendo i conti senza l’oste. È preoccupato per i veti sul bilancio pluriennale UE e Recovery Fund che rischiano di farne saltare l’approvazione?

    Lo scandalo del veto di Ungheria e Polonia è che anche loro si trovano in una situazione di grande urgenza, è un mossa suicida. In più, a questo punto non si può escludere che anche i Paesi frugali (Paesi Bassi, Austria, Danimarca, Svezia e Finlandia, ndr) non pongano ulteriori questioni sul tavolo. Il primo effetto negativo è arrivato con il mancato accordo la settimana scorsa: anche se venisse trovato entro la fine dell’anno, lo slittamento nell’erogazione dei fondi si è già generato. Mancano ancora le ratifiche dei Parlamenti nazionali, un particolare non secondario. A oggi, si è creato un intoppo nella macchina che avrebbe dato i primi finanziamenti prima di giugno: a questo punto arriverebbero dopo estate o anche più tardi, è difficile prevedere che effetto si scatenerà.

    A cosa si riferisce?

    La mia preoccupazione è che si eroda la spinta propulsiva di fiducia verso le istituzioni europee generata nel 2020. Questa macchina, in poche settimane dallo scoppio della pandemia di Covid-19, si è mossa più velocemente della risposta data alla crisi del 2008. Ma se la potenza e l’ampiezza della reazione viene rallentata, si crea un doppio rischio: creare disillusione tra i cittadini e lasciare campo a forze disposte a tutto purché niente cambi. La locomotiva europea non può tornare a essere un treno accelerato di montagna, o il rischio che i vagoni vengano depredati sarà altissimo.

    Tags: ceseComitato economico e socialeitaliaLuca Jahiernext generation eurecovery fundsindacotorinounione europea

    Ti potrebbe piacere anche

    Un operaio anziano [foto: Carlo Carino/imagoeconomica via IA]
    Politica

    Gli italiani a Meloni: “‘No’ all’aumento dell’età pensionabile”

    5 Dicembre 2025
    viticoltori
    Economia

    Primi passi per gli aiuti ai viticoltori, regole chiare per i prodotti dealcolati e sostegno all’enoturismo

    4 Dicembre 2025
    Leva militare
    Difesa e Sicurezza

    I giovani tedeschi in piazza contro la leva militare: “Non vogliamo diventare carne da cannone”

    2 Dicembre 2025
    [foto: imagoeconomica]
    Economia

    Bruxelles dà il via libera all’ottava rata del PNRR per l’Italia, in arrivo 12,8 miliardi di euro

    1 Dicembre 2025
    Inquinamento urbano, lo skyline di Milano 16 gennaio 2024 (Imagoeconomica)
    Cronaca

    Diminuiscono i decessi per l’inquinamento atmosferico in UE. Italia ancora maglia nera

    1 Dicembre 2025
    Economia

    La BCE ora teme per l’economia USA: “Rischi di ricadute negative elevate per l’eurozona”

    26 Novembre 2025

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    (Photo by ANDREW CABALLERO-REYNOLDS / AFP)

    Gli USA vogliono “coltivare la resistenza” al declino dell’Europa. Da Bruxelles no comment

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    5 Dicembre 2025

    La Strategia di sicurezza nazionale delineata dall'amministrazione Trump è uno schiaffo all'Europa, che rischia la "scomparsa della civiltà" a causa...

    Un operaio anziano [foto: Carlo Carino/imagoeconomica via IA]

    Gli italiani a Meloni: “‘No’ all’aumento dell’età pensionabile”

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    5 Dicembre 2025

    L'ultimo sondaggio Eurobarometro vede una chiara contrarietà a lavorare di più. La maggioranza invitata a riformare lavoro e sanità, potenziando...

    (Photo by Gints Ivuskans / AFP)

    ICE ascolta l’Europa: “La nuova policy e le nuove procedure di procurement della NATO”

    di Redazione eunewsit
    5 Dicembre 2025

    Per il direttore dell'Ufficio di Bruxelles, Tindaro Paganini, "è essenziale che le aziende italiane conoscano alla perfezione" le nuove procedure...

    Il futuro premier ceco e leader di Ano, Andrej Babiš (foto: via Imagoeconomica)

    Repubblica Ceca: Andrej Babiš risolve il suo conflitto d’interessi, non è più “Babisconi”

    di Enrico Pascarella
    5 Dicembre 2025

    Il futuro primo ministro ha annunciato che si libererà delle partecipazioni nella sua multinazionale Agrofert. Il 100 per cento delle...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione