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In Francia commettere errori burocratici è un diritto. Ma una volta sola
Il presidente della Francia, Emmanuel Macron

In Francia commettere errori burocratici è un diritto. Ma una volta sola

Una legge concede ai cittadini il diritto di commettere errori nei documenti inviati alle amministrazioni, spetterà alle autorità competenti stabilire se il privato è in malafede o meno

Bruxelles –  Errare humanum est (Sbagliare è umano) diceva Sant’Agostino di Ippona e da oggi lo sostiene anche la legge francese. Il Parlamento ha approvato una normativa che darà ai cittadini il ‘diritto di commettere errori’ nei rapporti con le autorità senza rischiare la sanzione alla prima infrazione. Spetterà all’autorità competente dimostrare che la persona agisce in malafede o meno. Insomma, proprio come scrisse Agostino: “Humanum fuit errare, diabolicum est per animositatem in errore manere” (sbagliare è umano, ma è diabolico perseverare per superbia) perché la legge francese se poi si insiste, o se si tenta di fare i furbi, allora scatta la sanzione.

Questa è una delle leggi del pacchetto di riforme promesso dal presidente  Emmanuel Macron in campagna elettorale, volte al miglioramento dei rapporti tra privati e amministrazione. Il presidente e leader di Enmarche! era riuscito ad intercettare il malcontento dei ‘francesi a cui piacciono i loro servizi pubblici ma non la loro amministrazione’.  L’articolo approvato è considerato la “pietra angolare”  per ‘uno stato al servizio di una società fidata’ secondo l’Eliseo.

Gli unici ad opporsi sono stati i deputati di sinistra, che vedendo nella nuova norma “una rinuncia allo Stato” e una “sfiducia ufficializzata” nei confronti dei funzionari, hanno fatto pressioni per portare avanti alcune modifiche. Un emendamento del gruppo ‘La Francia insubordinata (Lfi)’ chiarisce  che il diritto all’errore è “limitato alla prima infrazione” . Come scriveva Agostino.

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