Bruxelles – Rischio di povertà o esclusione sociale: “Trovarsi in una condizione di grave deprivazione materiale o vivere in una famiglia con un’intensità di lavoro molto bassa”. In questo stato si trovavano 91 milioni di persone nell’Unione Europea nel 2019 – una persona ogni cinque (20,9 per cento) – di cui circa 55 milioni appartenenti alla fascia di popolazione in età lavorativa (tra i 20 e i 64 anni).
Ma dalla fotografia più aggiornata di Eurostat, quello che emerge è che sono i migranti a soffrire particolarmente di questa condizione: secondo i dati pubblicati oggi, si apprende che nei Paesi membri in media il 45 per cento dei cittadini extra-UE sono a maggiore rischio di povertà o esclusione sociale rispetto ai cittadini di altri Stati membri dell’UE (26 per cento) o ai cittadini nazionali (20 per cento). Stiamo parlando di quasi un migrante ogni due.
Le statistiche mostrano che il rischio per i cittadini extra-comunitari è più alto in Svezia e in Grecia, entrambe al 57 per cento. Oltre il “muro” di uno su due anche la Francia e la Spagna (al 54 per cento). I tassi più bassi si registrano invece in Polonia, Bulgaria e Repubblica Ceca, dove la tendenza UE si inverte: in questi tre Paesi è maggiore la percentuale di cittadini nazionali a rischio di povertà o esclusione sociale rispetto ai cittadini extra-UE. Su questo fronte il primato è della Grecia (un cittadino ellenico su tre è a rischio), seguita da Romania (28 per cento), Bulgaria (27) e Italia (26). Per quanto riguarda il rischio di povertà o esclusione sociale per i cittadini di altri Stati membri dell’UE, i tassi più alti sono quelli di Spagna (44 per cento), Grecia (36) e Svezia (32).
https://twitter.com/EU_Eurostat/status/1356565066624163841?s=20
La fotografia dell’Italia
Nel merito della situazione italiana, il Paese mostra di essere sotto la media europea per quanto riguarda la situazione dei cittadini extra-UE: rispetto al 45 per cento dei Ventisette, il valore registrato nel 2019 è pari a due migranti su cinque (41,7 per cento). L’Italia è allineata con il tasso relativo ai cittadini di altri Paesi membri UE (in leggero aumento, al 28,6 per cento). Mentre, come anticipato, il Paese mostra un quadro preoccupante sul fronte dei cittadini italiani: oltre un cittadino su quattro (25,7 per cento) è a rischio di povertà o esclusione sociale.
Da un punto di vista di genere, per tutti i gruppi considerati sono le donne a rischiare di più in Italia (in Europa invece è quasi uguale il tasso extra-UE, 44,8 per gli uomini, 44,7 per le donne). Nel Paese si registra un 26,7 per cento per quanto riguarda le cittadine italiane, 32,3 per le cittadine di altri Paesi UE e 41,9 per le donne migranti.