Bruxelles – La politica energetica dell’Unione europea sarebbe “profondamente” influenzata dall’industria del gas. A lanciare l’allarme è l’associazione Friends of the Earth Europe nella relazione pubblicata questa mattina, nella quale emerge il ruolo decisivo della rete europea dei gestori del sistema di trasmissione del gas (Entsog), fortemente condizionata da interessi del settore, nella formazione delle politiche europee.
Secondo il rapporto, Entsog, la principale fonte di informazione per la Commissione europea sulle previsioni della domanda del gas, avrebbe costantemente sovrastimato la domanda del combustibile in Europa, portando a “inutili” investimenti nell’infrastruttura del gas. La rete europea dei gestori, infatti, ha un ruolo di primo ordine nella definizione della cosiddetta lista dei “Progetti di interesse comune” (Pci), ovvero di quei progetti che l’Unione europea decide di finanziare nel campo dell’energia, grazie a quanto stabilito dal pacchetto energia varato nel 2009. È qui, secondo l’associazione ambientalista, che si ravvisa “un chiaro conflitto di interessi”, in quanto gran parte degli enti europei gestori della rete del gas, apparentemente indipendenti, sarebbero in realtà “costole” di importanti aziende impegnate nel mercato del combustibile gassoso.
Questa situazione, fanno sapere gli attivisti, porta ad una “distrazione” dai veri interessi dell’Unione europea sulla strategia energetica, dimostrato dal fatto che, ad esempio, nella lista Pci del 2014-2016, circa il 65% dei progetti finanziati riguardano il gas naturale, mentre solo il 31% riguarda la più “verde” energia elettrica. È il caso, ad esempio, del gasdotto tra Algeria e Italia (Galsi), passando per la Sardegna, ritenuto “inutile” da Friends of the Earth per via del costante declino cui sembrano avviati i giacimenti di gas naturale algerino.
Il documento pubblicato, inoltre, indica una serie di proposte per la Commissione europea, nel tentativo di porre fine a questo conflitto di interessi. In particolare, l’associazione ambientalista raccomanda alle Istituzioni comunitarie di sviluppare un proprio meccanismo interno con l’obiettivo di fornire e produrre i dati sulla domanda futura e la reale capacità di rete del gas naturale tra gli Stati membri e , contestualmente, di limitare il ruolo “statuario” attribuito a Entsog dal pacchetto del 2009, “declassandolo” a semplice gruppo di pressione senza alcun ruolo attivo nella formazione delle politiche energetiche europee.