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'Sure', la Commissione UE lancia un nuovo strumento contro la disoccupazione da Coronavirus
Ursula von der Leyen

'Sure', la Commissione UE lancia un nuovo strumento contro la disoccupazione da Coronavirus

L'iniziativa a sostegno dei paesi più colpiti dalla crisi, soprattutto Italia e Spagna. Von der Leyen: "Le aziende hanno bisogno del supporto dell'Europa per superarla". Ancora però non ci sono le cifre del finanziamento

Bruxelles – Non ci sono dettagli, non si sa per chi e per quanto. E’ un annuncio del quale la Commissione europea evidentemente non poteva fare a meno: un sussidio pubblico europeo per ridurre gli orari di lavoro e permettere ai paesi più colpiti, Italia e Spagna in primis, di contrastare l’aumento della disoccupazione provocata dal coronavirus. Questa la nuova iniziativa della Commissione europea, Sure (State sUpported shoRt-timE work), anticipata oggi dalla presidente dell’esecutivo, Ursula von der Leyen in un videomessaggio, che sarà presentata con maggiori dettagli nei prossimi giorni. Al momento però non sono le cifre del finanziamento a disposizione (anche se secondo alcune fonti potrebbe essere di 100 miliardi), non si sa a chi e a che condizioni sarà erogato.

“Le regioni di Milano e Madrid sono parte della spina dorsale dell’economia europea” dice, sottolineando che al momento migliaia di “aziende forti e sane stanno lottando a causa dell’attuale crisi”. E hanno bisogno del supporto dell’Europa per superarla.

“E’ un primo esempio delle cose che bisogna fare, si tratta di finanziare problemi che riguardano la situazione di oggi, e dei prossimi mesi e anni”, ha commentato il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni.

In sostanza, l’idea della Commissione europea è quella di un sostegno comune (fondato dunque sulla solidarietà tra stati membri) alla cassa integrazione dei paesi più colpiti – Italia e Spagna, ma anche gli altri paesi – per salvaguardare più posti di lavoro possibile. Grazie a SURE, sostiene la presidente, più persone manterranno il loro posto di lavoro e potranno tornare al lavoro una volta che il lockdown sarà terminato, quando la domanda tornerà a crescere. Per la Commissione UE, rappresenta uno strumento cruciale “per riavviare velocemente il motore economico europeo” una volta che la crisi sanitaria sarà superata.

Anche in assenza di ordinativi, spiega von der Leyen, le aziende non dovranno licenziare i propri dipendenti anche se c’è meno lavoro a causa della pandemia. Nel tempo libero, determinato da orari e turni di lavoro ridotti, ai lavoratori potranno essere insegnate nuove competenze che andranno a beneficio sia dell’azienda che dei lavoratori stessi.

L’UE, prosegue la presidente, ha “imparato dalla crisi finanziaria del 2008: gli Stati membri che disponevano di questo strumento hanno aiutato milioni di persone a conservare il loro posto di lavoro e le aziende sono sopravvissute alla crisi finanziaria preservando i propri dipendenti”. Del nuovo strumento, che sarà meglio dettagliato nelle prossime ore, la tedesca rivela in tweet di averne già parlato al telefono con il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte. 

Stiamo analizzando con attenzione la bozza della Commissione, ancora non pubblicata ufficialmente” dichiara Brando Benifei, capodelegazione degli europarlamentari del Partito Democratico. “Con SURE si pongono le basi concrete per uno strumento, preciso e mirato, in grado di condividere tra gli Stati Membri UE il rischio di recessione, sostenendo direttamente l’occupazione nei Paesi più colpiti dalla crisi COVID-19, come l’Italia e la Spagna”.

“Il messaggio lanciato dalla Commissione – sostiene Benifei – è quello giusto: la priorità è la tutela del lavoro. Dobbiamo adesso assicurarci che SURE sia dotato della forza prevista necessaria, almeno 100 miliardi di euro per svolgere il suo compito in maniera adeguata e rapida. Come Eurodeputati PD faremo la nostra parte, in collaborazione col Commissario Gentiloni e con il nostro governo, che si è molto battuto per questa necessaria solidarietà europea”

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