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    Home » Net & Tech » In arrivo la proposta della Commissione UE su condivisione, accesso e trasferimento dei dati in ambito commerciale

    In arrivo la proposta della Commissione UE su condivisione, accesso e trasferimento dei dati in ambito commerciale

    Sarà presentata il prossimo 23 febbraio l'iniziativa legislativa dell'esecutivo UE nell'ambito della strategia per la digitalizzazione del Mercato Unico. Faciliterà l'accesso e la condivisione di dati sicuri e garantirà pari condizioni a tutti gli attori di mercato

    Federico Baccini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@federicobaccini" target="_blank">@federicobaccini</a> di Federico Baccini @federicobaccini
    21 Febbraio 2022
    in Net & Tech
    Data Act UE Digitale

    Bruxelles – Sarà presentato mercoledì (23 febbraio) il Data Act, la proposta della Commissione UE che “offrirà più capacità di controllo su come i nostri dati personali vengono prodotti dai dispositivi connessi e processati in ambito industriale”, così come anticipato dalla presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, all’evento Masters of Digital di DigitalEurope. L’iniziativa legislativa della Commissione sulla condivisione, le condizioni di accesso da parte degli enti pubblici, i trasferimenti internazionali e l’interoperabilità dei dati si inserisce nell’ambito della strategia per accelerare la digitalizzazione del Mercato Unico dell’UE, in particolare “per migliorare l’equità nell’economia dati e chiarire i diritti di uso in ambito commerciale”, secondo altre indiscrezioni fornite nei mesi scorsi dal commissario per la Giustizia, Didier Reynders.

    L’obiettivo del Data Act è quello di facilitare la condivisione di dati sicuri e in linea con le disposizioni del Regolamento generale sulla protezione dei dati personali (GDPR) dell’UE e garantire a tutti gli attori di mercato parità di condizioni nell’accesso. In altri termini, chiunque contribuisca alla generazione di questi dati dovrebbe essere anche in grado di accedervi. La proposta si baserà sulla consultazione pubblica aperta lo scorso anno dall’esecutivo comunitario, dalla quale è emersa la necessità di una più coerente condivisione dei dati tra imprese e amministrazioni pubbliche, in particolare per la gestione di emergenze e la prevenzione di crisi. Il Data Act si applicherà a fornitori di servizi digitali e di oggetti connessi a Internet (Internet of things) e agli utenti sul territorio UE.

    La proposta del gabinetto von der Leyen si prospetta come “un nuovo importante passo avanti nella costruzione di un approccio alla digitalizzazione equo e incentrato sull’uomo“, aveva spiegato la vicepresidente della Commissione UE per il Digitale, Margrethe Vestager, in occasione dell’avvio della consultazione pubblica. “Chiarirà i diritti e gli obblighi delle parti nelle transazioni e garantirà l’equità nell’allocazione del valore dei dati tra gli attori di questa economia”. Anche il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, si era sbilanciato sul fatto che “il Data Act sbloccherà vaste raccolte di dati industriali e contribuirà all’emergere di un Mercato unico sovrano”, in cui le informazioni saranno “condivise, archiviate ed elaborate in linea con le norme europee come la protezione dei dati, il rispetto della proprietà intellettuale e i segreti commerciali”.

    Trattandosi di un regolamento, il Data Act in fase di presentazione da parte della Commissione UE dovrà essere approvato dai co-legislatori del Parlamento e del Consiglio dell’UE (dopo i negoziati per trovare un punto di compromesso tra le rispettive posizioni). Solo a partire da quel momento sarà immediatamente applicabile in tutti gli Stati membri dell’Unione.

    Tags: commissione europeadata actdati industrialiDidier ReyndersimpreseindustriaMargrethe Vestagerprivacyprotezioni dati personalithierry bretonueursula von der leyen

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    Home » Cronaca » Vaccini, la tecnologia mRNA arriva in sei Paesi africani. Il summit con l’UE si chiude con tante promesse e qualche impegno concreto

    Vaccini, la tecnologia mRNA arriva in sei Paesi africani. Il summit con l’UE si chiude con tante promesse e qualche impegno concreto

    Dalla Commissione Europea e Germania, Francia e Belgio 40 milioni di euro in questa iniziativa dell'Organizzazione mondiale della sanità per trasferire in Egitto, Kenya, Nigeria, Senegal, Sud Africa e Tunisia la tecnologia necessaria a produrre vaccini in autonomia. Rimandata alla primavera la discussione sulla sospensione dei brevetti

    Fabiana Luca</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@fabiana_luca" target="_blank">@fabiana_luca</a> di Fabiana Luca @fabiana_luca
    18 Febbraio 2022
    in Cronaca

    Bruxelles – Egitto, Kenya, Nigeria, Senegal, Sud Africa e Tunisia. Sono i primi sei Paesi africani che riceveranno nei prossimi mesi la tecnologia necessaria per la produzione di vaccini a mRNA per produrseli in casa propria, grazie a una iniziativa dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) annunciata oggi (18 febbraio) a margine del vertice UE-Unione africana che si è concluso a Bruxelles.

    LIVE: Media briefing on mRNA technology transfer hub "spokes" recipient countries in Africa with @DrTedros. #VaccinEquity https://t.co/HyZalo3Hx7

    — World Health Organization (WHO) (@WHO) February 18, 2022

    La Commissione Europea insieme alla Germania, Francia e Belgio ha investito in questo progetto di trasferimento di capacità industriale 40 milioni di euro “perché siamo profondamente convinti che sia la strada giusta da percorrere”, ha annunciato in mattinata la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Lo considera “non solo un importante passo avanti nella lotta contro la pandemia, ma anche un importante passo avanti nella sovranità strategica dell’Africa quando si tratta di vaccini”. Questi 40 milioni sono tutti in “sovvenzioni e saranno resi accessibili subito”, ha assicurato la presidente. 

    E’ certo però che quello fatto dal direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, è stato l’annuncio più concreto fatto in questo summit, in cui al centro delle richieste dei Paesi africani c’era anche la sospensione dei brevetti dei vaccini già autorizzati nella UE. Un dibattito passato in sordina in Unione Europea negli ultimi mesi, ma mai dimenticato dai partner africani. Di deroga ai brevetti sui vaccini si era iniziato a parlare a Bruxelles dopo la proposta lanciata dall’amministrazione statunitense di Joe Biden di sospenderli temporaneamente per consentirne la produzione anche fuori dai Paesi ricchi in cui in larga parte sono stati prodotti per tutto l’arco della pandemia COVID-19.

    vaccini paesi africani
    Ursula von der Leyen in Senegal (Foto: EC – Audiovisual Service)

    Un dibattito avviato ma mai realmente iniziato, Bruxelles sposa la linea della condivisione delle dosi e nel tempo ne è diventata il primo esportatore al mondo. “Siamo buona sulla strada per raggiungere il nostro obiettivo di condividere 450 milioni di dosi per i Vaccini entro questa estate e stiamo costruendo una capacità di produzione di mRna in tutta l’Africa“, ha spiegato von der Leyen. Anche nella dichiarazione finale del summit adottata oggi è stato ribadito l’impegno dell’UE alla “piena sovranità sanitaria dell’Africa” in vista delle “future emergenze di salute pubblica”.

    Attraverso Team Europe, Bruxelles conferma di mobilitare altri “425 milioni di euro per aumentare il ritmo dell’immunizzazione, per una efficiente distribuzione delle dosi, per il training del personale e per le attività di analisi e sequenziamento” del virus. Nel complesso, l’investimento totale nella regione, come scrivevamo, è di 150 miliardi di euro fino al 2027 dall’iniziativa di finanziamento Global Gateway, focalizzandosi sulla transizione climatica ed energetica, educazione e formazione, infrastrutture (digitali e verdi).

    Ma quanto alla sospensione sui brevetti tutto è rimandato in primavera quando i membri del collegio della Commissione europea e quello della Commissione africana si incontreranno a Bruxelles per risolvere la questione. “Abbiamo avuto una discussione positiva, intensa, costruttiva sulle licenze obbligatorie e la sospensione dei viaggi. Abbiamo gli stessi obiettivi, abbiamo modi diversi per raggiungerli e ci deve essere un ponte tra questi due modi”, ha detto la presidente. “Per questo abbiamo deciso che le due Commissioni lavoreranno insieme, i due collegi, quello della Commissione africana e quello della Commissione europea, si incontreremo in primavera a Bruxelles e per quella data al più tardi dovremo raggiungere una soluzione”, ha aggiunto.

    Tags: brevettiCOVIDpandemiasummit ue-africaursula von der leyenvaccini

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